Al 30 novembre 2024, le imprese registrate in Trentino erano 50.920, in calo rispetto alle 51.388 dello stesso periodo del 2023 e alle 51.442 del 2022. Il dato sulle attività effettivamente operative mostra una tendenza simile: 46.774 aziende attive contro le 47.122 del 2023 e le 47.176 del 2022. Questa contrazione, pur inferiore all’1%, suggerisce una situazione di stagnazione del tessuto imprenditoriale locale.
Il dato finale per il 2024 sarà disponibile solo dopo la chiusura dell’anno, poiché le aziende hanno tempo fino a fine dicembre per aggiornare il proprio status. Tuttavia, l’andamento osservato negli anni precedenti lascia prevedere che le cessazioni saranno superiori alle iscrizioni, confermando un trend negativo iniziato con i minimi del 2020, quando la pandemia ha segnato il punto più basso dal 2013.
Un export in espansione
In netto contrasto con la situazione delle imprese, l’export trentino continua a mostrare segnali positivi. Nel 2023, il saldo della bilancia commerciale provinciale ha raggiunto 1.657 milioni di euro, con un incremento del 29,7% rispetto al 2022. Questo risultato è frutto di un calo delle importazioni (-4,9%) e di una crescita delle esportazioni (+3,7%).
I principali mercati di sbocco per i prodotti trentini restano i paesi dell’Unione Europea, che assorbono il 57,6% delle esportazioni, con la Germania al primo posto (16%). Al di fuori dell’UE, gli Stati Uniti rappresentano un mercato significativo, con l’11,7% delle esportazioni trentine, seguiti da Francia (9,7%), Regno Unito (7,9%), Spagna (5,1%) e Austria (4,9%).
Importazioni e dipendenza dai partner commerciali
La Germania non solo è il principale acquirente di merci trentine, ma anche il principale fornitore, rappresentando il 21,2% delle importazioni provinciali. Seguono Francia (17,3%), Austria (8,1%), Paesi Bassi (7,1%) e Belgio (4,9%). La Cina, pur contribuendo solo marginalmente alle esportazioni trentine, occupa una posizione rilevante sul fronte delle importazioni, con il 6,4% dei volumi totali.