Le sfide dell’invecchiamento e dello spopolamento in Umbria: prospettive e soluzioni per un futuro sostenibile

Elisa Leonardi

Nel contesto delle sfide demografiche e economiche che affronta l’Umbria, il segretario generale della UIL Umbria, Maurizio Molinari, insieme alla segretaria generale dell’UILP Umbria, Elisa Leonardi, sottolineano la necessità urgente di un approccio inclusivo e sostenibile per plasmare il futuro della regione.

L’analisi dei dati Istat presentati nel rapporto “Popolazione e crisi demografica: il caso dell’Umbria in un’Italia che invecchia” elaborato dall’Aur evidenzia un quadro critico. L’Umbria si confronta con un invecchiamento della popolazione e una diminuzione della forza lavoro, con una percentuale di over 65 che raggiunge il 25% e un drastico ridimensionamento della popolazione attiva nel prossimo decennio, con una prevista perdita di 26.000 unità.

La riduzione della popolazione in età lavorativa si stima pari all’8,5 per cento contro il 7,8 per cento italiano, con più di 44 mila unità in meno, mentre si prevede una diminuzione degli under 35 di 22.000 unità e un aumento degli over 65 di 36.000 unità. Questi trend porterebbero il tasso di dipendenza strutturale della popolazione a circa il 72%, sollevando sfide significative per la sostenibilità economica e sociale.

Maurizio Molinari

Parallelamente alla riduzione delle nascite e all’invecchiamento della popolazione, c’è un fenomeno di emigrazione dei giovani con istruzione superiore, che non viene compensato dall’arrivo di nuovi residenti. Questo scenario, combinato con retribuzioni tra le più basse d’Italia, richiede una risposta urgente e concertata da parte delle istituzioni e dei decisori politici.

Molinari e Leonardi sottolineano l’importanza di progettare un sistema di welfare sostenibile, diffuso e gratuito che non lasci nessuno indietro. Nonostante le sfide, accolgono con favore i progressi evidenziati dalla Fondazione Gimbe riguardo all’assistenza agli anziani non autosufficienti, ma insistono sull’importanza di investimenti adeguati nella sanità e nel personale necessario per far funzionare le strutture di assistenza.

In conclusione, è cruciale un approccio strategico e collaborativo per affrontare le sfide demografiche e lavorative dell’Umbria.

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