Nel 1970 lo storico successo dell’Italia di calcio, contro la Germania, per 4-3. Oggi un’altra vittoria, anche se magari non sarà quella del secolo. Il nostro Paese, infatti, ha vinto la battaglia nella tutela dell’aceto balsamico di Modena grazie a una sentenza della Suprema corte federale tedesca, che ha cancellato una sentenza della Corte di Karlsruhe datata 2017. In quell’occasione, i giudici avevano escluso la tutela del termine ‘balsamico’ in Germania. A distanza di tre anni, il Consorzio ha dato la bella notizia. Niente e nessuno, a Berlino e nelle altre città tedesche, potrà in qualche imitare o evocare il prodotto Made in Italy.
La presidente del Consorzio, Mariangela Grosoli, ha spiegato: “Questo è un passaggio storico nella tutela del nostro prodotto a livello comunitario. Sarà ancora più forte, da oggi”. Nello scorso mese di dicembre si era pronunciata anche la Corte di giustizia europea sul termine ‘balsamico’, ma il suo diktat era stato interpretato in maniera errata e cioè contrario.
Paolo De Castro, parlamentare europeo, ha fatto sapere come sia stato lo stesso commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, a emanare una nota di chiarimento sulla sentenza della Corte europea, confermando che l’indicazione geografica ‘Aceto balsamico di Modena Igp’ “non è solo tutelata nel suo complesso, ma anche contro ogni possibile evocazione che possa indurre in errore i consumatori europei. Un chiarimento fondamentale che ha permesso di eliminare tutte le ambiguità sui tentativi di evocazione delle Indicazioni geografiche, dando forza all’intero sistema delle produzioni di qualità europee”.
L’aceto balsamico di Modena Igp crea migliaia di posti di lavoro e per l’economia dell’Emilia Romagna vale più di un miliardo di euro.