Friuli Venezia Giulia, chiusura degli sportelli bancari: il 32% dei comuni senza filiali

In cinque anni oltre 120 sportelli in meno. Cresce l’home banking, ma imprese e cittadini penalizzati

Il Friuli Venezia Giulia sta vivendo una vera e propria fuga degli sportelli bancari, con un continuo processo di accorpamento e chiusura delle filiali. Secondo i dati della Fisac-Cgil, al 31 dicembre 2023 gli sportelli attivi in regione erano 573, oltre 120 in meno rispetto a cinque anni prima.

Desertificazione bancaria: comuni sempre più privi di filiali

L’analisi dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della First-Cisl evidenzia che, alla fine del 2024:

  • Il 32% dei comuni della regione è completamente privo di uno sportello bancario.
  • Un altro 32% ha una sola filiale, con un forte impatto sulle imprese e sui cittadini che hanno difficoltà ad accedere ai servizi bancari tradizionali.

In totale, questa situazione interessa quasi 15.000 aziende locali, rendendo sempre più difficile la gestione di operazioni finanziarie e creditizie senza la necessità di spostarsi verso i centri urbani più grandi.

Cresce l’home banking, ma non per tutti

L’aumento della digitalizzazione ha sicuramente contribuito a ridurre la necessità di filiali fisiche:

  • Nel 2021, il 52% dei residenti in Friuli Venezia Giulia utilizzava servizi di home banking.
  • Nel 2024, la percentuale è salita al 63%.

Tuttavia, la chiusura degli sportelli impatta maggiormente le fasce più deboli della popolazione, come gli anziani e le persone meno avvezze alle tecnologie digitali.

Effetti anche sull’occupazione nel settore bancario

Oltre alla riduzione delle filiali, anche il personale bancario ha subito un calo negli ultimi anni. La diminuzione degli addetti non è avvenuta tramite licenziamenti, ma attraverso accordi di prepensionamento, che in molti casi hanno previsto un ingresso ogni due uscite, riducendo progressivamente la forza lavoro disponibile.

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