Nuovo contratto ristorazione, novità e numeri

Contratto ristorazione

In Toscana sono quasi 75mila (74.940) i lavoratori dipendenti da bar, ristoranti, mense, pizzerie e simili interessati dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore, firmato da Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi aderente al sistema Confcommercio e le organizzazioni sindacali dei lavoratori. Si tratta del terzo contratto di lavoro più applicato in Italia dopo quello del Terziario e del settore Metalmeccanico e interessa a livello nazionale oltre 300mila imprese e oltre un milione di lavoratori.

Le novità del Ccln

Tra le principali novità, l’aumento in busta paga di 200 euro a regime al 4° livello (in cinque step da giugno 2024 a dicembre 2027), il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa, la revisione della classificazione e dell’inquadramento del personale, fermi dagli anni Novanta, e il rafforzamento delle normative in materia di diritti individuali, come le misure di contrasto alle violenze e alle molestie nei luoghi di lavoro e i congedi per le donne vittime di violenza. La durata sarà di tre anni e mezzo, con scadenza il 31 dicembre del 2027

Il testo dell’accordo è stato messo a punto dopo una negoziazione impegnativa che ha visto protagonista il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che ha guidato politicamente le trattative in veste di vicepresidente vicario nazionale di Fipe. A sottoscrivere il Ccnl anche Legacoop Produzioni e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Servizi.

Cursano: rinnovo importante

“Un rinnovo importante, che ho voluto con tutte le mie forze per dare valore al servizio e ai nostri collaboratori – sottolinea il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano – nonostante il momento ancora critico, con gli strascichi della pandemia e i tanti problemi che agitano l’economia, abbiamo dato dimostrazione di responsabilità, impegnandoci per riconoscere maggiori tutele ai nostri lavoratori, che avranno un aumento salariale doppio rispetto a quello del precedente rinnovo del 2018, e per migliorare la qualità dei servizi che offriamo. Vogliamo lavorare in un mercato dove le regole sono certe e la concorrenza leale, per questo ci battiamo perché sia applicato il nostro Ccnl, vero presidio di legalità contro tutti i contratti-pirata che stanno circolando e che indeboliscono tutti, imprese e lavoratori”.

Cinque miliardi nei prossimi tre anni e mezzo

“Gli aumenti previsti dal contratto riverseranno nel tessuto economico regionale diversi milioni di euro nei prossimi tre anni e mezzo, oltre 5 miliardi di euro a livello nazionale – aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – un riconoscimento doveroso per i lavoratori del settore, che ogni giorno si impegnano per garantire la qualità dei servizi a residenti e turisti, spesso con grandi sacrifici personali perché nei pubblici esercizi spesso si lavora quando gli altri si godono il tempo libero, le feste comandate o le vacanze”.

I numeri della ristorazione in Italia e in Toscana

La ristorazione in Italia produce 54 miliardi di valore aggiunto ed è componente essenziale della filiera agroalimentare e turistica (che vale circa il 13% del PIL nazionale), oltre che bandiera dello stile di vita italiano.

In Toscana sono oltre 22mila le imprese attive nel settore (tra ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, servizi di catering e ambulanti alimentari, unità locali comprese). Il 23% (5.126) è concentrato nella sola provincia di Firenze, dove i lavoratori dipendenti sono oltre 23mila, circa un terzo del totale toscano. A distanza seguono Lucca (2.700), Livorno (2.585) e Pisa (2.431) nella classifica delle province con il maggior numero di pubblici esercizi.

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