Radial Shock Wave Massage: la tecnica per aiutare a combattere le contratture muscolari croniche

Rocco Di Cosmo

Utilizzare una tecnica fisioterapica consolidata, quella delle onde d’urto radiali, in modo innovativo, per contrastare una patologia piuttosto diffusa come quella delle contratture muscolari croniche. E’ la conclusione a cui è giunto il dottor Rocco Di Cosmo, fisioterapista con studio a Genova, che già nell’aprile del 2016 ha presentato una relazione scientifica presso il Congresso Internazionale Football Medicine Strategies svoltosi a Londra, poi pubblicata, e che ha continuato a sperimentare la sua tesi: sono circa 150 negli ultimi tre anni, le persone che hanno tratto giovamento da questo protocollo riabilitativo, denominato Radial Shock Wave Massage, abbinato alla Tecarterapia e, per ultimo, agli ultrasuoni.

Le contratture muscolari croniche, che affliggono atleti, ex atleti, ma non solo, nascono quando non ci si cura subito, rivolgendosi al proprio medico di famiglia e hanno molteplici cause; possono essere originate da un trauma indiretto, per esempio un muscolo scheletrico che subisce un sovraccarico e che non viene curato immediatamente, affaticando di conseguenza i muscoli adiacenti che si infiammano per compensazione e rendendo difficile una diagnosi funzionale precisa. “Il muscolo coinvolto – sottolinea il dottor Di Cosmo – presenta una ipertrofia del ventre muscolare che causa una riduzione dell’irrorazione sanguigna delle fibre muscolari coinvolte, un disequilibrio della funzionalità delle articolazioni adiacenti e di conseguenza un possibile dolore tendineo inserzionale a causa della drastica riduzione dell’ elasticità del muscolo in toto. Il muscolo rimane contratto, accorciato, e con il passare del tempo genera diverse difficoltà: la ridotta ossigenazione  crea uno stress ossidativo cellulare che produce tessuto fibroadiposo, tipico del tessuto cicatriziale che fa perdere elasticità”.

Tra gli esempi che riguardano da vicino gli sportivi, e in particolare i calciatori, c’è la pubalgia; può essere causata da una contrattura cronica al retto femorale che porta ad un sovraccarico dei muscoli adduttori omolaterali per compensazione e ad una conseguente infiammazione inserzionale dei propri tendini. In questo caso occorre una disinfiammazione dei muscoli adduttori, ma soprattutto, e questo è l’aspetto innovativo, la demolizione, tramite un massaggio ad onde d’urto radiali, del tessuto fibrotico a carico del retto del femore, generando una riossigenazione e una rielasticità fisiologica del muscolo. “Le fibre muscolari sane – precisa il fisioterapista – attutiscono l’effetto delle onde d’urto mentre il tessuto fibroadiposo, opponendosi in quanto anelastico, si rompe e il muscolo torna più elastico sin dalla prima seduta”.

Altre patologie muscolari sono determinate, invece, da un impatto diretto, come per esempio una ginocchiata su una coscia. La conseguenza è, a volte, un ematoma circoscritto sotto la guaina che riveste il muscolo. L’edema ha difficoltà ad assorbirsi e permane li. Le fibre muscolari si dilatano a causa di questo edema e a distanza di qualche giorno si induriscono generando col passare del tempo filamenti di tessuto fibroadiposo. Risulta una zona dura al tatto, non elastica e non funzionale. “In questo caso – continua il dottor Di Cosmo – l’effetto del protocollo di “massaggio ad onde d’urto radiali” è la rottura di questo tessuto che porta al riassorbimento dell’edema e al rapido ripristino della funzionalità del muscolo”.

Il numero di sedute di Radial Shock Wave Massage dipende sia dalla consistenza sia dalla cronicità della contrattura che dalle condizioni generali del paziente; i macchinari vanno tarati in base al tipo di contrattura e al tipo di muscolo, tra le sedute di trattamento devono passare almeno 7 giorni per il recupero completo del muscolo e il giorno del trattamento si deve evitare di allenarsi. Il protocollo prevede di terminare ogni seduta di trattamento con stretching analitico, condizione necessaria anche come prevenzione delle contratture muscolari; da eseguire per pochi minuti, ma in modo preciso, dopo ogni seduta di allenamento per gli sportivi o dopo una giornata lavorativa molto intensa.

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