Le contratture muscolari croniche, che affliggono atleti, ex atleti, ma non solo, nascono quando non ci si cura subito, rivolgendosi al proprio medico di famiglia e hanno molteplici cause; possono essere originate da un trauma indiretto, per esempio un muscolo scheletrico che subisce un sovraccarico e che non viene curato immediatamente, affaticando di conseguenza i muscoli adiacenti che si infiammano per compensazione e rendendo difficile una diagnosi funzionale precisa. “Il muscolo coinvolto – sottolinea il dottor Di Cosmo – presenta una ipertrofia del ventre muscolare che causa una riduzione dell’irrorazione sanguigna delle fibre muscolari coinvolte, un disequilibrio della funzionalità delle articolazioni adiacenti e di conseguenza un possibile dolore tendineo inserzionale a causa della drastica riduzione dell’ elasticità del muscolo in toto. Il muscolo rimane contratto, accorciato, e con il passare del tempo genera diverse difficoltà: la ridotta ossigenazione crea uno stress ossidativo cellulare che produce tessuto fibroadiposo, tipico del tessuto cicatriziale che fa perdere elasticità”.
Tra gli esempi che riguardano da vicino gli sportivi, e in particolare i calciatori, c’è la pubalgia; può essere causata da una contrattura cronica al retto femorale che porta ad un sovraccarico dei muscoli adduttori omolaterali per compensazione e ad una conseguente infiammazione inserzionale dei propri tendini. In questo caso occorre una disinfiammazione dei muscoli adduttori, ma soprattutto, e questo è l’aspetto innovativo, la demolizione, tramite un massaggio ad onde d’urto radiali, del tessuto fibrotico a carico del retto del femore, generando una riossigenazione e una rielasticità fisiologica del muscolo. “Le fibre muscolari sane – precisa il fisioterapista – attutiscono l’effetto delle onde d’urto mentre il tessuto fibroadiposo, opponendosi in quanto anelastico, si rompe e il muscolo torna più elastico sin dalla prima seduta”.
Altre patologie muscolari sono determinate, invece, da un impatto diretto, come per esempio una ginocchiata su una coscia. La conseguenza è, a volte, un ematoma circoscritto sotto la guaina che riveste il muscolo. L’edema ha difficoltà ad assorbirsi e permane li. Le fibre muscolari si dilatano a causa di questo edema e a distanza di qualche giorno si induriscono generando col passare del tempo filamenti di tessuto fibroadiposo. Risulta una zona dura al tatto, non elastica e non funzionale. “In questo caso – continua il dottor Di Cosmo – l’effetto del protocollo di “massaggio ad onde d’urto radiali” è la rottura di questo tessuto che porta al riassorbimento dell’edema e al rapido ripristino della funzionalità del muscolo”.
Il numero di sedute di Radial Shock Wave Massage dipende sia dalla consistenza sia dalla cronicità della contrattura che dalle condizioni generali del paziente; i macchinari vanno tarati in base al tipo di contrattura e al tipo di muscolo, tra le sedute di trattamento devono passare almeno 7 giorni per il recupero completo del muscolo e il giorno del trattamento si deve evitare di allenarsi. Il protocollo prevede di terminare ogni seduta di trattamento con stretching analitico, condizione necessaria anche come prevenzione delle contratture muscolari; da eseguire per pochi minuti, ma in modo preciso, dopo ogni seduta di allenamento per gli sportivi o dopo una giornata lavorativa molto intensa.
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