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Eventi sicuri: Paparelli (Regione Umbria), “siamo in prima linea” A Villa Umbra seminario di approfondimento sulla legge Gabrielli e le conseguenze che questa ha nell’organizzazione di sagre e feste popolari

di Laura Proietti
21/03/2018
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“Le sagre e feste popolari sono manifestazioni che contribuiscono alla valorizzazione e allo sviluppo delle identità regionali in quanto espressione del patrimonio storico, sociale e culturale delle comunità dell’Umbria. Oggi siamo di fronte a un’altra sfida complessa, specie sotto il profilo dell’organizzazione e della sicurezza”. Lo ha affermato Fabio Paparelli (vicepresidente della Regione Umbria con delega al turismo) nel suo intervento in occasione del seminario ‘Organizzare le misure di safety e security negli eventi: compiti e responsabilità degli organizzatori’, che si è svolto mercoledì 21 marzo presso la Scuola Umbra di Amministrazione pubblica a Perugia.

Il seminario è stato realizzato insieme all’Unione delle Pro Loco dell’Umbria per approfondire la nuova disciplina in tema di sicurezza delineata dalla Legge Gabrielli. “La nuova legge – ha sottolineato Paparelli – richiama norme già esistenti ma applicate in maniera più ferrea che, se non attuate con equilibrio, potrebbero comportare un insieme di difficoltà. Nel 2017, anno in cui il decreto è entrato in vigore, è andato tutto bene e senza contrazione degli eventi anche perché le manifestazioni enogastronomiche regionali in calendario erano già in stato avanzato di programmazione. Gli aspetti che hanno bisogno di un accurato approfondimento della Legge Gabrielli sono almeno quattro. Il primo è la valutazione della capienza massima sostenibile delle piazze dove si svolge l’evento per evitare sovraffollamenti che possano compromettere le condizioni di sicurezza. La difficoltà è che i numeri sono difficilmente prevedibili; l’istituzione dei cosiddetti varchi, percorsi separati di accesso all’area e di deflusso del pubblico; la valutazione di provvedimenti finalizzati al divieto di somministrazione di vendita di alcolici ed altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità ed infine i servizi di vigilanza che hanno costi elevati”.

“In questo ambito – ha ricordato Paparelli – la disciplina regionale è intervenuta non più tardi di due anni fa con una legge, unica nel panorama nazionale, cercando di dare una risposta concreta ed equilibrata, in virtù della necessità di qualificare un settore importante per il turismo e per la storia dell’Umbria. Il frutto di questo lavoro, svolto insieme alle associazioni di categoria e alle Proloco, ha dato vita a un impianto che ha cercato di qualificare le manifestazioni recuperando l’originalità del termine ‘sagra’, inteso come promozione effettiva delle tipicità locali, enogastronomiche e culturali, disponendo, al contempo, una maggiore tutela per i consumatori e per l’ambiente. A distanza di due anni, si contano oltre 200 pro-loco iscritte nel registro regionale e 400 manifestazioni. Se rapportate alle 600 del 2015, significa che la norma è servita anche a fare una selezione virtuosa degli eventi. Questo anche e soprattutto grazie alle capacità e alla generosità degli organizzatori che hanno saputo accettare la sfida della qualità”.

Saverio Linguanti (consulente giuridico-legale, esperto di disciplina del commercio) nell’illustrare le possibili azioni da mettere in campo sia in materia di prevenzione che di sicurezza degli eventi per la tutela della pubblica incolumità ha sottolineato come “partendo dal fatto che il rischio zero non esiste, bisogna programmare gli eventi con sufficiente anticipo, individuare aree idonee, standardizzare le misure di prevenzione non accettare soggetti organizzatori spontanei e improvvisati e ovviamente imporre adeguate coperture assicurative”.

Tags: SagresicurezzaUmbria
Laura Proietti

Laura Proietti

Giornalista professionista, ho lavorato per carta stampata (quotidiani e settimanali), agenzie di stampa e siti internet. Ho esplorato la produzione della notizia in ogni sua sfaccettatura: come reporter e come addetta stampa. Ho spaziato nei settori più diversi: dalla cronaca all’enogastronomia, dalla politica all’economia, con un occhio particolare allo sport.

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