La Banca Centrale Europea (BCE) conferma che il processo di disinflazione è ben avviato e prevede che l’inflazione raggiunga stabilmente l’obiettivo del 2% entro la fine del 2025. È quanto emerge dal bollettino economico pubblicato dall’istituto, che sottolinea anche la persistente debolezza dell’attività economica nell’Eurozona.
Nella riunione del 30 gennaio 2025, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ridurre di 25 punti base i tre tassi di riferimento, in linea con le aspettative del mercato. Secondo il comunicato, l’andamento dell’inflazione è coerente con le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della BCE per l’anno in corso.
Sul fronte della crescita, i dati preliminari di Eurostat indicano che l’economia dell’Eurozona ha ristagnato nel quarto trimestre del 2024 e la debolezza economica dovrebbe persistere nel breve periodo. Il settore manifatturiero sta attraversando una fase di contrazione, mentre il comparto dei servizi mostra segnali di espansione.
Nonostante un leggero indebolimento negli ultimi mesi, il mercato del lavoro resta solido, sostenendo la domanda interna. Tuttavia, la BCE avverte che le incertezze globali, tra cui il rischio di nuovi dazi commerciali, potrebbero influenzare negativamente la ripresa economica.