Italia e Francia rafforzano la loro collaborazione per riformare la politica industriale dell’Unione Europea, con particolare attenzione alla revisione del meccanismo Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism). Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato la necessità di un intervento immediato per tutelare la competitività dell’industria europea nella transizione ecologica.
Secondo Urso, settori strategici come siderurgia e chimica non devono essere penalizzati da regolamentazioni che non considerano il contesto globale. La dipendenza dell’Europa da fornitori esterni per materiali e tecnologie essenziali rappresenta un rischio economico e geopolitico. Per questo, ha dichiarato, il Cbam deve essere riformato affinché diventi uno strumento efficace, capace di proteggere la produzione industriale europea e supportare una transizione ecologica concreta.
Focus su automotive, materie prime e gigafactory
Un altro tema centrale dell’incontro tra Urso e il Ministro dell’Industria francese Roland Lescure è stato il settore automotive. Urso ha evidenziato l’importanza del dialogo strategico avviato dalla Commissione Europea, insistendo su un approccio basato sulla neutralità tecnologica, che consenta l’uso dei biocarburanti anche dopo il 2035.
La questione dell’approvvigionamento delle materie prime critiche è stata altrettanto prioritaria. Urso ha avvertito che rimandare questo problema potrebbe peggiorare la situazione in futuro. Per questo, Italia e Francia intendono promuovere la costruzione di gigafactory in Europa, in modo da garantire una maggiore sicurezza economica e ridurre la dipendenza dalle importazioni.
Sviluppo della chimica e politiche spaziali
Tra i settori chiave discussi, la chimica occupa un ruolo centrale. Entrambi i Paesi condividono l’obiettivo di preservare e valorizzare questo comparto nell’ambito della decarbonizzazione, evitando che le nuove normative europee ostacolino la crescita industriale.
Infine, si è parlato delle politiche spaziali europee, con particolare attenzione al programma IRIS. Urso ha evidenziato il ritardo dell’Europa rispetto a Stati Uniti e Cina nello sviluppo delle infrastrutture spaziali, sottolineando l’urgenza di un’accelerazione per rimanere competitivi a livello globale.