Sono 498 i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento, tra cui 52 al debutto tra i prodotti top. Dodici Premi speciali. E la nuova Carta dei Vini Rari, per raccontare anche piccolissime realtà a tiratura artigianale. Ecco gli attesi riconoscimenti della guida Vini d’Italia 2025 di Gambero Rosso, tradotta anche in lingua inglese, tedesca, cinese e giapponese.
QUI L’ELENCO DEI TRE BICCHIERI
Un prodotto per ascoltare e informare vignaioli ed enologi, imprenditori del vino e semplici appassionati, ma anche per sviluppare un mercato sempre più largo, consapevole e maturo.
“Il lavoro che sta dietro alla Guida è immane” commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso. Che aggiunge: “Sono orgoglioso di un team di quasi 70 esperti, coordinati dai curatori Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico. Mai come in questo momento è urgente raccontare la bellezza condensata in un buon bicchiere di vino. Non parliamo solo di territorio, paesaggio e valore umano ma di un vero e proprio stile di vita: uno sguardo curioso sul mondo. Dopo aver assaggiato quasi 40mila campioni siamo in grado di scattare una foto ad alta risoluzione del mondo del vino italiano che ha davanti grandi sfide. Un universo di affascinante complessità, in perenne evoluzione. Come la nostra Guida”.
Il Vino del Futuro
Per l’occasione Gambero lanca, insieme alla 38esima edizione della sua Guida, un nuovo e ambizioso corso dedicato al Vino del Futuro, coordinato dal professore Attilio Scienza, con un programma didattico trasversale, ricco e altamente innovativo per valorizzare un’Italia vitivinicola in un momento di grandissime trasformazioni. Il progetto formativo, articolato in 4 moduli a distanza per un totale di 150 ore di lezioni on demand, oltre a seminari in presenza, rappresenta un viaggio completo della filiera: dalle novità in vigna a quelle del mercato, modelli di business e nuovi linguaggi tra storytelling e mondo digitale.
I Premi Speciali
Questi i 12 premi Speciali di Vini d’Italia 2025.
Bollicina dell’Anno
OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca ’19 – Calatroni
Un Metodo Classico di straordinaria finezza e tensione gustativa, che inizia ora a esprimere una complessità che si svilupperà con gli anni a venire. Frutti rossi ad ondate, balsamico, offre un carattere a dir poco vibrante e saporito per una persistenza da manuale. Uno splendido esempio di quello che il pinot nero, in questo caso da un’unica parcella a 550 metri di quota nel comune di Rocca de’ Giorgi, può dare in un terroir vocato come l’Oltrepò.
Bianco dell’Anno
Alto Adige Sauvignon Gran Lafóa Ris. ’21 – Colterenzio
Chi pensava che il potenziale di Colterenzio si fosse espresso fino in fondo assaggi questo ulteriore balzo in avanti. Il Gran Lafóa nasce nel vigneto che negli anni Ottanta iniziò la rivoluzione qualitativa di questa cantina e non solo. È una selezione esasperata della porzione di vigna più vocata a questa varietà, a 450 metri di quota, che ci regala un bianco poderoso, intensissimo e allo stesso tempo straordinariamente elegante.
Rosato dell’Anno
RGC Valtènesi Chiaretto Antitesi ’23 – Avanzi
Un vino apparentemente delicato e sottile, Antitesi fa parte della nouvelle vague dell’enologia italiana che ha rivoluzionato lo stile e l’immagine del Rosé in Italia. Rivoluzione iniziata in Valtènesi, dove Avanzi realizza questo delizioso Chiaretto a base di groppello: straordinaria facilità di beva, fini note fruttate, tagliente e minerale. Dalla sua ha anche una grande capacità d’evoluzione nel tempo.
Rosso dell’Anno
Chianti Colli Fiorentini Molino degli Innocenti Ris. ’19 – Torre a Cona
È stata una scelta impegnativa data la ricca concorrenza, ma abbiamo scelto questo vino perché incarna perfettamente il paradigma del grande rosso, classico e moderno allo stesso tempo. Un vino di struttura ma non imponente, ottenuto da un terroir storico e da un’uva autoctona, tutto giocato sulla profondità, sulla finezza dei dettagli, sull’eleganza.
Vino da Meditazione dell’Anno
Moscato Passito al Governo di Saracena ’15 – Feudo dei Sanseverino
Non è la prima volta che la Calabria, e Saracena in particolare, ci regalano grandi emozioni. I fratelli Bisconte hanno firmato un altro piccolo capolavoro: il Moscato ’15 è di spettacolare profondità e complessità, un vero vino da meditazione da scoprire lentamente nelle sue mille sfumature.
Progetto Solidale
Lis Neris
Alla cantina della famiglia Pecorari – che firma da sempre vini di altissimo livello – fa capo la Fondazione Fancesca Pecorari ONLUS, che da anni è impegnata in progetti di assistenza ai bambini del Myanmar, dell’Andhra Pradesh in India e dell’Uganda. Con il loro contributo fondamentale sono state costruite 34 scuole.
Cantina Emergente
Maugeri
L’Etna propone sempre nuove spettacolari etichette e nuove aziende. Quella di Renato Maugeri e delle figlie Carla, Michela e Paola, nel rapido volgere di tre vendemmie si e’ imposta come una delle più significative della denominazione, un risultato che passa dalle vinificazioni per vigna fino a un completo sistema d’ospitalità. E ha grandi progetti di sviluppo.
Miglior Rapporto Qualità-Prezzo
Lambrusco di Grasparossa di Castelvetro 7Bio – Settecani
Il premio va a un vino, il delizioso Grasparossa 7Bio, ma soprattutto a una Cooperativa che lavora in maniera esemplare e riesce – grazie all’impegno dei soci e della squadra che la dirige – a realizzare prodotti autentici, che raccontano perfettamente il territorio d’origine e che vengono proposti a un prezzo davvero abbordabile.
Premi per la Vitivinicoltura Sostenibile
Resistenti Nicola Biasi
L’introduzione delle nuove varietà “resistenti” in viticoltura ha suscitato un ampio dibattito che è lungi dall’esaurirsi. Nicola Biasi è un enologo dal lungo curriculum che alle parole ha unito i fatti, realizzando e contribuendo a realizzare le più interessanti e innovative etichette con le nuove varietà sotto l’insegna Resistenti Nicola Biasi. Un premio meritatissimo.
Cooperativa dell’Anno
Belisario
In un periodo complesso per il sistema cooperativo marchigiano abbiamo voluto rimarcare il lavoro di una realtà solida e virtuosa. Belisario in oltre cinquant’anni di storia ha raccontato il territorio di Matelica con vini dal taglio curato e impeccabile, spesso indimenticabili e capaci di sfidare il tempo. Questo grazie a una squadra competente e appassionata, a una gestione rigorosa e all’impegno corale di tutti i conferitori.
Viticoltore dell’Anno
Mario Fontana
Erede di una lunga tradizione di viticoltori, Mario Fontana cura personalmente le sue vigne di famiglia, quelle vigne dove è cresciuto e dove ha appreso i rudimenti del mestiere sin da fanciullo grazie a suo nonno. Se passate dalle parti del vigneto Villero a Castiglione Falletto, probabilmente lo trovate lì con le forbici in mano.
Cantina dell’Anno
San Leonardo
Da oltre 300 anni la famiglia Guerrieri Gonzaga è custode di questa splendida tenuta, che grazie alla passione e all’impegno in prima persona di Carlo, enologo, e ora di suo figlio Anselmo si è guadagnata una reputazione internazionale per la qualità dei suoi vini. Ma San Leonardo è molto più di una celebre griffe enologica: è un luogo di pace e di bellezza che ha ispirato e continua a ispirare tutti i viticoltori della regione, e non solo. Visitatela e capirete…