Lavoro in Umbria: boom di assunzioni scoperte e la sfida delle imprese nel 2024

Giorgio Mencaroni

A luglio 2024, le imprese umbre hanno programmato 2.254 assunzioni per le quali dichiarano di non trovare alcun candidato idoneo, e altre 644 posizioni risultano scoperte a causa dell’inadeguata preparazione dei candidati. Complessivamente, le assunzioni difficili da coprire rappresentano il 55,1% del totale previsto, ossia 3.168 su 5.750.

Nonostante il rallentamento economico abbia influito negativamente sulle assunzioni programmate (-13,3% in Italia e -26,3% in Umbria a luglio, e -10,6% in Italia e -20,9% in Umbria nel trimestre luglio-settembre), la difficoltà di reperire personale qualificato è in aumento. In Italia, il 48,4% delle assunzioni è considerato di difficile reperimento, mentre in Umbria questa percentuale sale al 55,1%. Inoltre, il 39,2% delle assunzioni programmate in Umbria non viene realizzato per mancanza di candidati, un dato significativamente superiore alla media nazionale del 32,3%.

Analisi dettagliata del Report Excelsior

Il report mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, evidenzia la situazione critica attraverso un’ampia analisi che coinvolge 110mila aziende italiane. Questi dati sottolineano la necessità di interventi strutturali per risolvere il problema delle assunzioni non coperte.

Impatto del rallentamento economico sulle assunzioni

Il rallentamento economico, influenzato dagli elevati tassi di interesse anti-inflazione e dalle tensioni geopolitiche, ha avuto ripercussioni significative sulle assunzioni. A luglio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, le assunzioni programmate a livello nazionale sono diminuite del 13,3%, con una perdita di 77.730 posizioni. Il Centro Italia è la regione più colpita, con un calo del 19,9%, e l’Umbria registra la peggior performance con una diminuzione del 26,3%. Nel trimestre luglio-settembre, la situazione rimane critica con un calo del 10,6% a livello nazionale e del 17,2% nel Centro Italia. Le Marche e l’Umbria registrano i maggiori cali, rispettivamente del 22% e del 20,9%.

Professioni con maggiori difficoltà di reperimento

In Umbria, le professioni con le maggiori difficoltà di reperimento includono operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (87,7% delle posizioni non coperte), fonditori, saldatori, lattonieri e montatori di carpenteria metallica (85,9%), e specialisti nelle scienze della vita (84,2%). Altre professioni critiche sono gli operai specializzati nelle costruzioni e mantenimento di strutture edili (80,2%), tecnici della gestione dei processi produttivi (78%), fabbri ferrai costruttori di utensili (77,8%), tecnici della salute (76,1%), ingegneri (73,5%), operatori di macchine automatiche e semiautomatiche per la lavorazione di metalli e minerali (72,7%) e operatori della cura estetica (72%).

Dichiarazione di Giorgio Mencaroni

Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, ha dichiarato: “Il problema della difficoltà delle imprese a trovare personale qualificato si aggrava di anno in anno. Guardando ai dati di luglio 2024, siamo tra il 55% e il 58% delle assunzioni programmate considerate di difficile reperimento. La scarsità di candidati qualificati è un problema strutturale che richiede interventi lungimiranti. L’Umbria ha fatto progressi significativi, ampliando gli istituti ITS e focalizzandosi sulla creazione e sviluppo delle competenze. È necessario mettere in campo incentivi economici per attrarre le professionalità richieste e sviluppare una sinergia tra istituzioni e forze economiche e sociali per implementare misure efficaci”.

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