Beko, Urso: un secondo tempo supplementare per un piano industriale adeguato

La richiesta del Ministero delle Imprese di un nuovo piano in linea con le prescrizioni Golden Power

Al termine del Tavolo Beko, presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è stato deciso di concedere un secondo tempo supplementare all’azienda per presentare un piano industriale in linea con le prescrizioni della Golden Power, ritenendo inaccettabile la proposta attuale. L’incontro ha visto la partecipazione del sottosegretario alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, dei rappresentanti delle Regioni Marche, Toscana e Lombardia, di enti locali, sindacati e dell’azienda stessa.

Le richieste del Governo

Il Ministro Urso ha ribadito la necessità che Beko presenti un piano industriale assertivo e ambizioso, capace di garantire investimenti significativi in Italia. La proposta dovrà prevedere un adeguato piano produttivo e occupazionale che risponda alle prescrizioni governative, affrontando temi come:

  • La sovrapposizione degli stabilimenti Whirlpool in Europa.
  • Il rapporto con gli stabilimenti Beko in Romania.
  • La valorizzazione dei marchi storici italiani, garantendo sostenibilità economica nel lungo termine.

Urso ha dichiarato che prima di applicare sanzioni o interventi inibitori, vogliamo dare un’ulteriore possibilità all’azienda. Tuttavia, il tempo a disposizione è limitato, sottolineando l’importanza di un piano che rispecchi le richieste di tutte le parti coinvolte.

Prossime scadenze

Il confronto è stato aggiornato al mese prossimo, quando Beko dovrà sottoporre al Tavolo una nuova proposta. L’attenzione del Ministero, delle istituzioni locali e dei sindacati resta alta, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori italiani e assicurare un rilancio produttivo coerente con le esigenze del territorio.

Obiettivo: investimenti e sostenibilità

Questo secondo tempo supplementare rappresenta un’ultima opportunità per Beko di dimostrare un reale impegno verso l’Italia, rispondendo alle aspettative del governo e delle comunità coinvolte. La vicenda, che riguarda stabilimenti chiave per il tessuto industriale italiano, evidenzia l’importanza di un dialogo costruttivo ma fermo per garantire risultati concreti.

Foto MIMIT
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