L’inflazione nell’Eurozona, a settembre 2024, è finalmente scesa sotto il 2%, segnando un punto di svolta dopo anni di crescita costante dei prezzi. Tuttavia, il contesto economico rimane fragile, con il PIL europeo fermo al +0,7% e la Germania che ha confermato la recessione per il secondo anno consecutivo. In questo scenario, Confartigianato ha sottolineato i rischi legati al calo degli investimenti, alimentati dall’aumento del costo del denaro, in particolare per le micro e piccole imprese.
Secondo il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, l’attuale stretta monetaria ha frenato la domanda di credito, rallentando la spesa per investimenti, con effetti negativi sulla transizione green e digitale. Il Consiglio Direttivo della BCE, che si riunirà il prossimo giovedì 17 Ottobre, potrebbe decidere di ridurre ulteriormente il tasso di riferimento, un passo atteso dalle imprese per favorire il rilancio del sistema produttivo.
La sfida della doppia transizione
L’analisi del 31° report congiunturale di Confartigianato evidenzia che gli investimenti delle imprese sono diminuiti del 2,3% nel secondo trimestre 2024, aggravando il calo dell’1,6% registrato nel primo trimestre. La Commissione Europea ha stimato che per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e di RepowerEU, saranno necessari 745 miliardi di euro all’anno, pari al 4,3% del PIL europeo, di cui il 3,6% destinato alla transizione green. Di questi investimenti, la maggior parte dovrà provenire dal settore privato.
Impatto della stretta monetaria
In Italia, la situazione è particolarmente critica: il costo del credito per le imprese ha raggiunto il 5,20% ad agosto 2024, con un aumento di 357 punti base negli ultimi due anni. L’incremento dei tassi in Italia ha superato la media dell’Eurozona, aggravando le difficoltà delle imprese italiane, in particolare quelle più piccole, che hanno visto una riduzione dell’8% nella richiesta di prestiti, a fronte di un calo del 3,4% su base annua nel complesso del sistema.
Industria in crisi
Il caro-tassi si riflette anche sul settore manifatturiero. Nei primi otto mesi del 2024, la produzione di macchinari in Italia è scesa del 4,5%, superiore alla flessione del 3,4% dell’intero comparto manifatturiero. La crisi è particolarmente sentita nell’industria meccanica e nel settore automotive, con la produzione di autoveicoli in calo del 22,8% nei primi otto mesi del 2024 e una diminuzione dell’export di macchinari in Germania del 4,4%.
Conclusioni
Confartigianato sollecita una riduzione rapida dei tassi di interesse, necessaria per rilanciare gli investimenti e sostenere la doppia transizione green e digitale, fondamentali per il futuro delle imprese italiane. La BCE è attesa a decisioni cruciali nei prossimi giorni, che potrebbero segnare una svolta per l’economia europea.