Monfalcone, progetto per il Distretto della Nautica del Friuli Venezia Giulia

Il progetto si inserisce in un più ampio piano di sviluppo per Monfalcone, che negli ultimi anni ha visto interventi come l'escavo del Locovaz

Nei giorni scorsi, a Monfalcone, si è tenuto un importante tavolo di confronto sulla nautica, alla presenza di esponenti del Comune e della Regione Friuli Venezia Giulia, oltre ai principali protagonisti del settore. Al centro della discussione, il progetto per la creazione del Distretto della Nautica del Friuli Venezia Giulia, un’iniziativa che mira a sviluppare nuove opportunità economiche e di occupazione.

Anna Maria Cisint, assessore all’Economia blu e già sindaca di Monfalcone, ha sottolineato come il settore nautico rappresenti un’importante risorsa per il rilancio dell’economia locale, grazie alla forte densità di posti barca (197,6 per km di costa, rispetto alla media italiana di 19,6) e a un comparto produttivo in continua crescita, con 1.500 addetti impiegati in 24 imprese. Il distretto punta a creare nuove sinergie tra pubblico e privato, attirando nuove imprese e offrendo opportunità di formazione e specializzazione per i giovani.

Il progetto si inserisce in un più ampio piano di sviluppo per Monfalcone, che negli ultimi anni ha visto interventi come l’escavo del Locovaz, per migliorare l’accesso al canale, e l’istituzione della Zona Logistica Semplificata, con sgravi fiscali e procedure semplificate per le aziende.

La legge regionale sulla nautica, attualmente in discussione, sarà fondamentale per il successo del distretto. Questa normativa, attesa per ottobre, mira a sburocratizzare e incentivare ulteriormente il settore, introducendo agevolazioni fiscali e supporto finanziario per le imprese, oltre a promuovere il turismo nautico e la valorizzazione delle acque interne della regione.

Nel corso dell’incontro, Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle Attività produttive, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e le imprese locali, un tema ribadito anche dal comandante della Capitaneria di Porto, Giuseppe Siragusa, che ha sottolineato la necessità di una gestione sostenibile delle risorse marittime e di azioni concrete per lo smaltimento delle imbarcazioni abbandonate.

 

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