Con un assegno medio lordo di 1.338 euro, il Friuli Venezia Giulia si colloca tra le regioni italiane con le pensioni più alte, posizionandosi sesto a livello nazionale. Solo Lazio, Lombardia e Trentino Alto Adige fanno meglio, superando la soglia dei 1.400 euro. La regione si inserisce in un gruppo di territori del nord che registrano pensioni superiori alla media nazionale, che si attesta al di sotto dei 1.300 euro.
Il divario di genere nelle pensioni
Un aspetto critico messo in evidenza dal rapporto riguarda il divario di genere. In Friuli Venezia Giulia, la differenza tra le pensioni degli uomini e delle donne è particolarmente accentuata: gli uomini percepiscono in media oltre 1.600 euro, mentre le donne si fermano a 1.102 euro, una disparità superiore ai 500 euro. Questo divario è dovuto alla differente struttura delle carriere lavorative tra i due generi, influenzata da un passato in cui le donne avevano meno opportunità di occupazione stabile e contributiva rispetto agli uomini.
Lo squilibrio demografico: una sfida futura
Un’altra preoccupazione emersa dal rapporto è lo squilibrio demografico, con un numero crescente di pensionati rispetto ai lavoratori attivi. Questo fenomeno, accentuato dalla denatalità e dall’invecchiamento della popolazione, è particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia, dove il rapporto tra pensionati e lavoratori è destinato a peggiorare nei prossimi anni.
Le soluzioni proposte dagli esperti
Secondo Laura Chies, docente di Politica economica all’Università di Trieste, una delle chiavi per affrontare lo squilibrio demografico è focalizzarsi sui lavoratori marginali, come giovani, donne e stranieri, categorie che attualmente incontrano difficoltà nell’inserimento stabile nel mercato del lavoro. La docente sottolinea l’importanza di interventi mirati a ringiovanire il mercato occupazionale e aumentare il numero dei contribuenti, che è essenziale per sostenere il sistema previdenziale nel lungo periodo.