È ormai una corsa contro il tempo per salvare le aziende del Made in Italy dalle speculazioni e dall’aumento delle materie prime e di imballaggi. La situazione geopolitica, oramai fuori controllo e più che precaria, sta dando il colpo di grazia ad un’economia già destabilizzata da una lunga crisi economica e dalla pandemia. Coldiretti si è mobilitata per salvare le produzioni, attivandosi nelle piazze e nei mercati di Campagna Amica del Veneto in favore di eccellenze come latte, carne, frutta e verdura.
Per mettere il pubblico a conoscenza della gravità della situazione, i produttori hanno allestito un “tavolo della verità” con documenti contenenti dati sui rincari dei prezzi che stanno costringendo le aziende a produrre sottocosto: l’energia è salita del 70% con picchi del 110%, i mangimi segnano un +40%, i concimi addirittura del 143%. Una situazione insostenibile che ha spinto agricoltori e allevatori a manifestare nei giorni scorsi in tante città italiane.
Coldiretti Veneto annuncia azioni eclatanti, gli imprenditori agricoli sono esasperati e chiedono di aver garantito il giusto prezzo per assicurare liquidità alle imprese e sbloccare gli interventi per il settore. Per fare un esempio, il latte viene pagato agli allevatori solo 38 centesimi al litro, un coltivatore di pomodoro da industria per la passata incassa appena 10 centesimi al chilo, il grano per il pane viene pagato 31 centesimi al chilo e le arance 43 centesimi.
Secondo Coldiretti “è necessario stringere accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una ripartizione equa del valore per salvare aziende agricole e stalle. ll Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione energetica e digitale. Gli agricoltori sono pronti a modernizzare l’agricoltura utilizzando al meglio i 6 miliardi di Euro a disposizione per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni”.