Oleoturismo: Coldiretti Toscana, la norma è operativa

Fabrizio Filippi

È operativa la legge di sostegno al rilancio dell’oleoturismo e per la valorizzazione delle produzione olivicole. Il 14 febbraio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Mipaaf con linee guida e indirizzi relativi ai requisiti per esercitare l’attività. Lo rende noto Coldiretti Toscana. Con la nuova legge, secondo l’organizzazione agricola, l’oleoturismo sarà destinato a imprimere una spinta maggiore all’accoglienza rurale toscana, consentendo di aprire frantoi e oliveti al pubblico, come già accade per cantine e vigneti in merito all’enoturismo.

“E’ una grande opportunità in una regione che può vantare ben quattro produzioni a denominazione di origine protetta DOP ed una IGP che valorizza le tante straordinarie varietà territoriali. Nella nostra regione ogni azienda, piccola o grande che sia, produce extravergine di grande qualità – commenta Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Il turismo enogastronomico è la principale motivazione di viaggio e questo la dice lunga sull’importanza di diversificare ed adeguare l’accoglienza rurale alle nuove frontiere del turismo nell’era post-Covid”.

Sono più di 30 mila le aziende agricole con uliveti che producono olio extravergine e che ora potranno aprire a turisti a appassionati le porte degli oliveti e dei frantoi, organizzare degustazioni e laboratori didattici e commercializzare sul posto le produzioni aziendali. Rientrano nell’oleoturismo anche le visite guidate ai frantoi e agli oliveti, le iniziative culturali e ricreative, degustazioni e commercializzazioni, ma non la ristorazione.

Tra i requisiti richiesti dalla nuova norma l’apertura settimanale o stagionale per almeno tre giorni, strumenti di prenotazione, preferibilmente informatici, indicazioni all’ingresso dell’azienda su aperture e servizi dell’accoglienza oleoturistica, compresi i parcheggi, sito o pagina web dell’azienda, distribuzioni di materiale informativo sulla zona di produzione, sulle produzioni tipiche e locali, sulle attrazioni artistiche e paesaggistiche; ambienti idonei ad attività svolte dall’operatore oleoturistico, personale, anche familiare, competente.

Definite dal decreto pure le regole per la degustazione: impiego di contenitori e strumenti adatti a non alterare le proprietà organolettiche del prodotto, abbinamento ai prodotti olivicoli aziendali con alimenti preparati dalla stessa azienda, anche manipolati o trasformati, pronti per il consumo, escludendo preparazioni gastronomiche.

Le Regioni e le Province autonome, in collaborazione con le più rappresentative organizzazioni dei settori olivicolo e agroalimentare, con le Strade dell’olio e del vino, possono organizzare iniziative di formazione per le aziende. Regioni e Province autonome possono anche redigere elenchi degli operatori oleoturistici, mentre con decreto del Mipaaf (di concerto con il ministero del Turismo) può essere istituito un logo che identifichi gli operatori del settore.

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