Viaggi di Pasqua: 32% pugliesi deve rinunciare

Un pugliese su tre (32 per cento) aveva programmato viaggi per le vacanze di Pasqua, o anche semplicemente gite fuori porta e visite ai parenti nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Le restrizioni costringono tutti a stare a casa. Coldiretti/Ixé fa il bilancio a 2-3 mesi dall’arrivo del primo passaporto sanitario europeo. Questo documento potrà salvare il turismo straniero in Puglia, che ha subito un buco di più di 3,5 miliardi, vale a dire -61 per cento nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando dunque il minimo da 20 anni, come segnala sempre Coldiretti su dati Bankitalia.

“Siamo fiduciosi nel nuovo bando sulla Misura 21 del PSR per recuperare gli agriturismi rimasti esclusi dal primo, annunciato dall’Assessore Pentassuglia, che certamente è una boccata d’ossigeno, con la necessaria stretta sui pagamenti del primo bando fermi al 23%. Il Covid ha inferto un colpo durissimo per gli agriturismi con la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani nel 2020 e con le nuove restrizioni sono andati in fumo anche gli appuntamenti attesi di primavera con Pasqua e pasquetta in lockdown”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La Puglia avverte moltissimo l’assenza di turisti stranieri, in particolare da bacini d’utenza come Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina, che tradizionalmente hanno elevate capacità di spesa.

“La Puglia è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall’estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio”, aggiunge Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

Il certificato europeo in forma digitale o cartaceo ammetterà tutti i vaccini presenti sul mercato e consentirà ai cittadini dell’Ue di tornare a viaggiare la prossima estate. Sarà sufficiente fornire la prova della vaccinazione avvenuta oppure di essere risultati negativi a un test o di aver già contratto in passato il covid e di aver quindi sviluppato gli anticorpi.

Nel 2020, a far registrare il risultato più negativo nei consumi – continua la Coldiretti regionale – sono stati gli alberghi e i ristoranti con un calo del 40,2%, seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%.

“L’agriturismo, nonostante i suoi numeri dimostrino il contrario, viene considerato un turismo di serie B, mentre è evidente la centralità dell’identità agricola e del patrimonio rurale del nostro territorio e del paesaggio – insiste il presidente De Miccolis – nella comunicazione istituzionale e di marketing turistico. Ma gli oneri di cura del territorio e del paesaggio rimangono in capo agli operatori agrituristici che sono troppo spesso abbandonati ad affrontare da soli sfide enormi come Xylella, siccità, cambiamenti climatici e da ultimo anche il Covid”.

“L’agriturismo e lo sviluppo multifunzionale delle aziende agricole devono rientrare nelle strategie regionali, ivi incluse – insiste il presidente De Miccolis – quelle a sostegno del settore turistico per emergenza Covid. Gli indennizzi per calo di fatturato sono solo un placebo, cosi come non mancano difficoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insufficienti per entità e tempistica a dare respiro alle tante famiglie che hanno vissuto mesi di inoccupazione. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti, tanto che alcuni operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena riaprire, eventualità che avrebbe effetti disastrosi sull’occupazione”, conclude il presidente De Miccolis.

Coldiretti Puglia chiede che ci sia una svolta per salvare il turismo estivo, dopo che il 70 per cento dei viaggiatori stranieri nel 2020 ha dovuto rinunciare a venire nella regione a causa dell’emergenza coronavirus. Aggiungiamoci il lockdown nazionale per Pasqua e Pasquetta e la frittata è completa.

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