Agriturismi: sold-out in Puglia l’estate

Buono il bilancio dell’estate per l’agriturismo in Puglia, anche se ci sono dubbi su settembre. A dirlo sono Confagricoltura Puglia e Agriturist. Da metà maggio sono arrivati tanti turisti nella regione che hanno scelto di passare la loro villeggiatura proprio in agriturismo. Gli italiani sono stati più del 70 per cento del totale degli ospiti, a conferma che quest’anno ha vinto la vacanza in patria. Molto bassa la presenza di inglesi e americani che, nel 2019, avevano preferito la Puglia come meta. A influire non è stata solo l’emergenza sanitaria, la Brexit ha frenato le voglie di evasione dei sudditi di Sua Maestà. Così, l’entroterra pugliese ha visto la presenza in particolare di francesi, belgi, olandesi e tedeschi. In ogni caso, la Puglia – insieme a Toscana e Sicilia – si è confermata regina dei flussi turistici.

Agriturismi contenti anche per i matrimoni e le cerimonie, anche se l’introduzione del green pass ha un po’ rallentato le procedure di accesso alle strutture, dove sono stati impiegati addetti per il controllo. Per gli eventi, c’è stato un picco nel mese di luglio, agosto è rientrato nella media stagionale.

“Quello che manca sia nel turismo e sia nella ristorazione sono le prenotazioni a lungo termine e quindi l’impossibilità per le strutture di programmare investimenti sulla base degli introiti – evidenziano Luca Lazzàro (Confagricoltura Puglia) e Giovanni Scianatico (Agriturist Puglia) – Molti dei turisti italiani, soprattutto del Nord, che in passato hanno scelto mete esotiche per le loro vacanze, quest’anno sono venuti in Puglia e questo ha permesso a tutte le strutture agrituristiche di registrare il sold out da giugno sino a settembre. Adesso, però, si dovrebbe regolamentare meglio il green pass a livello internazionale per avere una ripresa duratura del turismo. C’è molta incertezza e quindi i turisti prenotano poco prima di partire. Nella ristorazione – concludono – c’è più certezza, il green pass ha permesso di lavorare sino ad oggi, anche se la sensazione è che quando finirà la possibilità della ristorazione all’aperto i fatturati saranno in calo”.

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