Sardegna: Federalberghi, benissimo agosto e confidiamo anche in settembre e ottobre

“Settembre e ottobre sono i mesi in cui tradizionalmente in Sardegna arrivano turisti stranieri. In questo momento delicato, per spingere sugli arrivi dall’Europa, abbiamo bisogno di un’adeguata comunicazione istituzionale e della collaborazione degli aeroporti”. A parlare è Paolo Manca, presidente sardo e vice presidente nazionale di Federalberghi.

La situazione, però, è buona: luglio e agosto sono andati oltre le aspettative, con il tutto esaurito in alberghi e ristoranti nonostante la crescita dei contagi e il tam tam a reti unificate sul rischio che la Sardegna torni a essere ‘zona gialla’. “Siamo in linea con gli anni precedenti al Covid. Le nostre strutture registrano un’occupazione quasi del 100 per cento. Finora è andata bene, ad agosto ottimamente, ma naturalmente non basta un solo mese per la ripresa del settore dopo un colpo così pesante come quello inferto dalla pandemia alla nostra economia”.

Aggiunge Manca: “Abbiamo notato un rallentamento delle prenotazioni a partire dal 20 agosto, ma noi contiamo molto anche su settembre e ottobre. Se andranno bene anche questi due mesi, chiuderemo a 10 milioni di presenze turistiche, se settembre non dovesse andare come noi speriamo chiuderemmo a 8 milioni”. Chiude il presidente: “E’ fondamentale allungare la stagione anche per gli 80 mila stagionali che ogni anno lavorano nel sistema turistico sardo. Noi garantiamo contratti di quattro mesi, quindi abbiamo bisogno che arrivino turisti anche a settembre e ottobre”. Proprio di stagionali c’è carenza in Sardegna: “A causa del reddito di cittadinanza; dell’incertezza o paura di stare a contatto con il pubblico; per la decisione di trovare altri lavori”.

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