Incendi: Coldiretti Sardegna, aziende agricole possono essere sentinelle

Ogni anno vanno in fumo, a causa degli incendi, 2.700 ettari di bosco in Sardegna (media 2011-2020); siccome, di media, servono 15 anni per far rinascere l’ecosistema, si sta rinunciando a 40 mila ettari. Quest’anno la Sardegna è stata poi particolarmente bersagliata dai roghi, dopo che negli ultimi tre anni la media era stata sempre inferiore ai 2 mila ettari di bosco bruciati. Il 2017 finora era stato l’anno peggiore, con oltre 5.600 ettari; il 2017, una delle estati più piovose di sempre, il migliore con appena 55 ettari di bosco ridotti in cenere.

Coldiretti Sardegna spinge per ridare centralità alle imprese agricole e per rivedere alcuni parametri che sono stati inadeguati e che stanno impedendo agli animali di pascolare e pulire i boschi. Il verde serve per l’ambiente, assorbe buona parte della Co2 presente nell’aria, ma aiuta anche nella sicurezza della popolazione, considerando che in Italia come in Sardegna il 91,1 per cento dei Comuni sono a rischio frane, smottamenti o alluvioni e con gli eventi estremi sempre più frequenti. Nell’estate del 2021, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dell’European Severe Weather Database, gli eventi estremi sono aumentati del 140 per cento.

In Europa, l’Italia è seconda per copertura forestale, con oltre 11 milioni di ettari (il 38 per cento della superficie). L’11 per cento di questo patrimonio si trova in Sardegna, dove più del 50 per cento (oltre 24 mila chilometri quadrati) è vocato a foresta, con meno di 1.300.000 ettari su un totale di 2.408.989. In tutto il Pianeta, la copertura forestale è del 31 per cento (4 miliardi di ettari).

“Se da una parte 6 roghi su 10 sono di origine dolosa, dall’altra – evidenzia Coldiretti Sardegna – per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi si trova senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli e curarli lasciandoli abbandonati e trasformandoli da risorsa in pericolo”. Bisogna insomma contrastarne l’abbandono, valorizzando le funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

A cominciare “dall’innalzamento dei limiti di pascolamento nelle superfici forestali che oggi sono davvero troppo bassi con sole 3 pecore ad ettaro – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – Allo stesso tempo dal ministero consentano che le Pratiche locali tradizionali (Plt) abbiano tara 30 e non 70”. Un’opportunità arriva dalla legge di Orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni gli agricoltori per lo svolgimenti di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio forestale e agrario.

Il mondo delle campagne è una risorsa importante anche nel post incendio per la messa in sicurezza dei territori e per contrastare il dissesto idrogeologico. Soprattutto in territori ampi come quello del Montiferru e della Planargia dove sono stati interessati diverse ettari di bosco, le aziende agricole, in un ottica di economia circolare, possono essere coinvolte per fare dei tagli sul bruciato e sistemare il frascame per contrastare il dissesto idrogeologico. Inoltre il bosco si rigenera molto più rapidamente se liberato del bruciato.

“Fondamentale è la tempestività nel darsi un metodo, programmare e intervenire – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna – sia per mettere in sicurezza il territorio che le aziende agricole avvolte da un grande movimento solidaristico partito spontaneamente dal basso ma che ora necessitano, su tutto il territorio regionale interessato dai roghi devastatori, di una conta dei danni formale che possa permettere di conoscere l’entità delle perdite e le necessità per ripartire con la conoscenza di conseguenza anche dei denari necessari da programmare”. Coldiretti ha individuato uno strumento: una task force che sul campo dettagli con dati le perdite e l’attivazione, dopo averla rimpinguata, della misura del Psr, la 5,2, che sosterrà allevatori e agricoltori nella ricostruzione delle proprie aziende.

“Come abbiamo ribadito durante l’audizione nelle Commissioni regionali IV e V – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – il mondo agricolo è una risorsa ed è disponibile a contrastare la piaga degli incendi sia nella prevenzione, con la cura del territorio, ma anche per avere un ruolo fondamentale durante la campagna anticendio essendo delle sentinelle che presidiano il territorio”.

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