Compleanno di Artusi: l’Italia festeggia con il record nell’export alimentare

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(ANSA) - TRIESTE, 18 MAG - Immense gru di banchina, container a perdita d'occhio, migliaia di metri quadrati di superficie - tra magazzini, banchine e piazzali e tonnellate di merci in arrivo e in partenza da e per il Mediterraneo e il Far East: il porto di Trieste torna ad aprirsi alla città, con la quinta edizione di 'Open Day' di domani. Oggi l'anteprima era per gli 'Instagramer', ovvero gli appassionati del social network che permette la condivisione di immagini e brevi video, che hanno potuto visitare lo scalo giuliano e le sue attività produttive. (ANSA). Foto di Cristiana Missori

L’Italia non poteva festeggiare in maniera migliore i 201 anni dalla nascita di Pellegrino Artusi, il primo autore di un codice alimentare del nostro Paese unito, ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’. C’è infatti il record storico delle esportazioni alimentari Made in Italy, come fa sapere Coldiretti, con +8,9 per cento nel 2021 e dopo essere stato l’unico settore in crescita nell’anno della pandemia con un valore di 46,1 miliardi, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi cinque mesi del 2021.

Il risultato è arrivato pur in un anno difficile per gli scambi commerciali, a causa del lockdown, che ha colpito in modo pesante la cucina nostrana, favorendo anche il ritorno di quella casalinga e quindi il boom delle ricette Made in Italy. Aggiungiamoci la voglia di cibi salutari, sempre a causa dell’emergenza covid, che ha portato a privilegiare la dieta mediterranea. Infatti, le principali voci dell’export agroalimentare del Bel Paese sono vino, frutta, verdura fresca e conservata.

Tra i principali clienti ci sono gli Stati Uniti, al secondo posto, ma con l’incremento maggiore della domanda (+14,2 per cento), anche per merito della fine dei dazi. La Germania è al primo posto tra gli importatori di italian food, con una crescita del 5,4 per cento, lo stesso della Francia che si siede al terzo posto dell’ipotetico podio. Quarta la Gran Bretagna, ma qui a causa di Brexit, l’export alimentare crolla dell’8,4 per cento.

Coldiretti scrive: “E’ anche grazie al prezioso lavoro di Artusi se l’agroalimentare italiano in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy grazie all’agricoltura più green d’Europa, con 316 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5266 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica”.

Artusi descrisse piatti frutto di un mix delle diverse esperienze regionali, oggi simbolo del nostro Paese: il sugo di carne alla balsamella, i maccheroni alla napoletana, il risotto milanese, la fiorentina, i saltimbocca alla romana, il minestrone, scoperto dall’autore a Livorno, ma con il tempo capace di unire tutta Italia con ingredienti diversi. Il ragù di carne, oggi padrone incontrastato del pranzo domenicale all’italiana, è stato codificato da Artusi anch’esso: “Prendete un pezzo di carne nel lucertolo e steccatelo con fettine di prosciutto grasso e magro…battutino di lardone, aglio, prezzemolo, sale e pepe. Accomodata la carne…e legata collo spago per tenerla più unita, ponetela al fuoco con un battuto di lardone e cipolla finemente tritata…rosolata che sia la carne e consumato il battuto, aggiungetevi tre o quattro pezzi di pomodoro sbucciati e quando questi siano distrutti, unitevi, a poco per volta, del sugo di pomodoro passato. In mancanza di pomodori freschi servitevi di conserva”. La balsamella, nel corso degli anni, è diventata besciamella e anche oggi accompagna piatti di festa con gli ingredienti di una volta: farina, burro, latte.

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