Morti sul lavoro: presidio dei sindacati sotto Palazzo Lombardia

Nel giorno del presidio regionale indetto da Cgil. Cisl e Uil, il 31 maggio, per la sicurezza sul lavoro, è arrivata un’altra notizia di un infortunio mortale in Lombardia. Il 50enne che ha perso la vita lavorava alla Fonderia di Torbole Casaglia, in provincia di Brescia;: è l’ottavo morto sul lavoro nell’ultimo mese in Lombardia.

Ieri mattina 300 sindacalisti sono scesi in piazza sotto la sede di Palazzo Lombardia con lo slogan: “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. La richiesta alla Regione, alle associazioni datoriali e alle aziende è di un’azione concreta e condivisa per la prevenzione di infortuni e morti sul lavoro.

Per Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia: “Serve volontà politica per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le risorse ci sono, le dichiarazioni anche, ma i ritardi si accumulano e continuiamo a contare i morti. La politica deve prendersi le sue responsabilità mettendo gli investimenti in sicurezza al primo posto. Poi c’è il tema dell’organizzazione del lavoro che sta in capo alle imprese. I datori di lavoro devono garantire tutte le misure necessarie all’incolumità di lavoratrici e lavoratori all’interno dei processi produttivi. Gli infortuni sul lavoro non sono fatalità ma hanno responsabilità precise. Le persone devono poter andare al lavoro sapendo che è tutto in ordine e organizzato per impedire qualsiasi tipo di infortunio”.

Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia, sottolinea: “Ormai assistiamo ad una strage quotidiana. Questa Regione deve smetterla di prendere impegni, di fare promesse e non realizzare niente di quel che servirebbe per evitare questa strage. Servono 800 ispettori, professionisti della prevenzione e dei controlli. Perché senza i controlli e le verifiche in tante aziende la sicurezza viene messa sotto il tappeto. Noi non siamo certo contro il profitto delle imprese, ma le persone, le donne, gli uomini, la salute e la vita devono venire sempre prima di ogni profitto. Non si può risparmiare sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori. E allora servono i professionisti necessari, bisogna realizzare percorsi di formazione che riguardino i datori di lavoro e anche i lavoratori. Bisogna fare azioni concrete!”.

Per Danilo Margaritella, segretario generale Uil Lombardia: “Operai, facchini, muratori, braccianti: a morire sono i lavoratori più umili, quelli che nemmeno ci ricordiamo che esistono, quelli che soffrono ogni giorno. Quei morti sono gli ordini di cibo che vogliamo avere entro poco portati da chi non ha tutele e che deve correre per guadagnare. Quei morti sono il gadget tecnologico comprato online consegnato da lavoratori obbligati a ritmi insostenibili e disumani. E’ doveroso dire basta a tutto questo. Insieme a vere politiche di equità per i lavoratori si devono mettere in atto tutte le tutele per la loro salvaguardia. Per rafforzare tutto questo oggi chiediamo alla Regione che venga restituita operatività̀ ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza, si rafforzi il sistema dei controlli e l’attività̀ ispettiva nei luoghi di lavoro, e venga fatta una formazione vera”.

Al presidio, ieri mattina, sono intervenuti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e gli attori del Teatro Officina, che hanno letto due brani – frutto di loro produzioni – dedicati alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro.

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