Borghi e aree rurali: Recovery Plan, arrivano 600 milioni

Gli italiani tornano a vivere nei borghi, dove ci sono maggiori spazi e ci si sente più sicuri nei tempi della pandemia. Ecco perché arrivano ben accetti i 600 milioni per gli interventi di restauro e riqualificazione dell’edilizia rurale e storica. Lo fa sapere Coldiretti, che commenta il capitolo ‘Turismo e cultura’ della missione uno del Recovery Plan.

Il patrimonio rurale italiano è composto da due milioni di edifici rurali, malghe, cascine, fattorie, masserie e stalle. Sarà, questa l’occasione per sistemarli e salvarli dal degrado. Stimolando la fuga in campagna e riducendo la pressione demografica nei centri urbani, senza rischi ulteriori di cementificazione.

Coldiretti ricorda anche lo stanziamento di 300 milioni per la valorizzazione di parchi e giardini storici che permettono la conservazione della biodiversità, la produzione di ossigeno e la riduzione dell’inquinamento. Il mercato immobiliare delle case in zone rurali o in piccoli borghi ha registrato aumenti del 29 per cento sui siti specializzati, a conferma di come si cerchi la casa fuori città non più come fuga per il weekend, ma anche come abitazione principale. In Italia ci sono 5.498 Comuni sotto i 5 mila abitanti, il 70 per cento circa del totale. Ospitano il 16,5 per cento della popolazione italiana, ma rappresentano il 54 per cento di tutta la superficie nazionale.

In questa situazione, fa sapere ancora Coldiretti, bisogna assolutamente colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane visto che appena il 76 per cento delle famiglie italiane ha un accesso internet e solo il 75 per cento ha una connessione a banda larga. Nelle aree rurali scendiamo al 68 per cento di cittadini con connessione a banda larga nei Comuni con meno di 2 mila abitanti.

“Facciamo i conti ogni giorno con insostenibili ritardi sulle infrastrutture telematiche ed è quindi strategico superare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre invece no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di una scelta strategica importante anche per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne offrendo allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente”.

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