Lavoro Marche: grande perdita di donne

Tra quarto trimestre 2020 e quarto trimestre 2019 18 mila marchigiani hanno perso il lavoro. Ma il prezzo più alto è pagato ancora una volta dalle donne, con oltre 14 mila disoccupate in più. I dati Istat sono stati elaborati dal Centro studi Cna Marche.

Nei servizi, le perdite più ampie si sono avute nel commercio e negli alberghi e ristoranti (-24 mila), come era abbastanza prevedibile viste le chiusure per il covid. Negli altri settori, l’occupazione è cresciuta di 13 mila unità. Anche in agricoltura c’è stato un aumento.

Otello Gregorini, segretario di Cna Marche, commenta: “Colpisce il fatto che la perdita di lavoro riguardi esclusivamente gli occupati indipendenti: artigiani, commercianti, partite Iva, lavoratori autonomi. Passano da 160.368 a 141,216 occupati, con una perdita secca di 19.152 posti di lavoro, pari all’11,9 per cento. Invece i lavoratori dipendenti aumentano di 1.368 unità, salendo da 475.119 a 476.487. Sono cifre pesantissime che impongono una grande riflessione da parte delle istituzioni. Servono aiuti immediati per la categoria del lavoro autonomo penalizzate dal Covid, o la fine della pandemia troverà un sistema produttivo in macerie”.

Si amplia la differenza di genere sul lavoro. Nel quarto trimestre 2020, gli occupati marchigiani sono diminuiti del 2,8 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2019; per le donne, siamo al -5,1 per cento, per gli uomini al -1 per cento. Gli uomini in cerca di occupazione crescono di più di 6 mila unità (+31,6 per cento), le donne calano di 10 mila unità (24,8 per cento), ma si tratta solo di un effetto per così dire ottico: ci sono infatti molte donne scoraggiate, che finiscono dunque tra le inattive (6.500, +63,9 per cento, per gli uomini siamo a 1.472 , pari al +25 per cento). La partecipazione al mercato del lavoro, per le donne, cala di 4,5 punti, mentre cresce di 1,2 punti tra i maschi.

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