Turismo a Firenze: biciclettata in centro

Oltre 50 biciclette per il centro storico di Firenze questa mattina, grazie all’iniziativa di Cgil Firenze e Filcams Cgil Firenze. Così lavoratori e lavoratrici dei bar, ristoranti, alberghi e musei hanno ripercorso l’itinerario di un turismo che non c’è più, raccontando i danni del covid e chiedendo “il prolungamento degli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti”, affermando che “occorre cambiare radicalmente modello di turismo. Non si può tornare al modello turistico conosciuto a Firenze fino allo scorso anno che ha privilegiato la domanda internazionale e ha eroso il tessuto urbano e sociale, dimostrando tutta la sua debolezza strutturale. Serve un modello più sostenibile”.

Secondo Cgil e Filcams Cgil, “va riattivata la domanda interna, valutando la specificità di Firenze che merita sì attenzioni speciali dal Governo, come le altre città d’arte, ma semmai per creare un nuovo modello di turismo, non per tornare a quello di prima”.

La biciclettata ha affrontato via San Zanobi, San Marco, Duomo, Repubblica, Strozzi, Santa Trinità, Lungarno Corsini, ponte alla Carraia, Santo Spirito, piazza Pitti, Ponte Vecchio, piazza Signoria.

Questi sono i numeri impietosi del settore: appena il 20% delle strutture ricettive di Firenze e provincia è aperto, l’80% ha le serrande abbassate. Negli alberghi e nelle strutture extra alberghiere aperte, le camere sono occupate appena per il 10% . Gli occupati sono circa 30 mila, metà nel settore di ricezione (per il 50% dipendenti diretti, gli altri indiretti, terziarizzati, stagionali, a chiamata) e l’altra metà tra pubblici esercizi e musei. Durante l’emergenza, la Filcams Cgil di Firenze ha firmato un migliaio di accordi con le aziende locali per gli ammortizzatori sociali, questi ultimi sono terminati o stanno finendo e diverse aziende stanno chiedendo l’attivazione di quelli ordinari.

Cgil e Filcams Cgil Firenze richiedono dunque un modello di turismo più sostenibile, a carattere diffuso, per la Città metropolitana: diffusione dei flussi turistici, policentrismo culturale, riconversione produttiva del centro storico, argine agli affitti turistici e lotta alla rendita. Bisogna risolvere il problema del lavoro a chiamata, dei tirocini e dei contratti a tempo determinato. E ancora: dei contratti part time, delle esternalizzazioni e della non applicazione dei contratti nazionali. Lottare, infine, contro l’illegalità, il lavoro nero e grigio, sostenere tutti i lavori legati in qualche modo al turismo.

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