Coronavirus, turismo al collasso in Friuli Venezia Giulia

Il turismo del Friuli Venezia Giulia è sull’orlo del collasso a causa del coronavirus. A comunicarlo è Paola Schneider, presidente di Federalberghi Friuli Venezia Giulia: “Siamo quasi sull’orlo del collasso. Il turismo ha subito cancellazioni dell’80 per cento per le città, fino al 95 per cento in montagna. E anche Trieste sta avendo dei grossi problemi in vista dell’estate”.

Schneider ha parlato dopo l’incontro avuto in Regione con i rappresentanti delle categorie produttive e le organizzazioni sindacali proprio per valutare le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza coronavirus. La situazione peggiore riguarda la montagna: “Siamo al disastro e il 29 febbraio chiuderanno moltissimi alberghi in tutta l’area montana proprio perché non c’è più gente”. Scarseggiano, eccome, i turisti stranieri: “Anche quelli che arrivano dall’Est Europa stanno venendo meno perché nei Paesi di origine, al ritorno, viene richiesto di compiere un periodo di quarantena”.

La richiesta al presidente della Regione è di aprire un tavolo di crisi proprio per la montagna. Il governatore Massimiliano Fedriga ha proposto intanto di sospendere le rate dei mutui alle imprese e di voler fare la stessa richiesta alle banche. Ma è una goccia nell’oceano dei milioni di euro già andati in fumo. Con aziende dei servizi che chiedono la cassa integrazione in deroga. Secondo Fedriga, intanto, “il danno è sovradimensionato in una regione in cui il coronavirus non c’è, dovuto alla diffusione di notizie false”. La richiesta al ministro degli Esteri Luigi Di Maio è di fare chiarezza su quali sono le zone a rischio e quali no.

Il dibattito è naturalmente anche politico. Il capogruppo del Partito Democratico, Sergio Bolzonello, ha chiesto alla Regione di adottare fondi di rotazione a sostegno di economia e turismo, dove si è verificato il 95 per cento di disdette negli alberghi di montagna. Disdette che arrivano fino all’inizio dell’estate per gli alberghi della costa di Lignano, fino a Trieste, dove si stimano già oggi tre milioni di mancati incassi.

Non va bene neanche la situazione per agenzie di viaggio e imprese di noleggio di autobus. Decine di cancellazioni fino a maggio, per le gite scolastiche annullate e per gli stranieri che hanno rinunciato. Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, ha affrontato anche il discorso industria ed agricoltura. Chiedendo un tavolo permanente e la creazione di un numero verde per gli imprenditori, in modo da aiutarli a compiere le scelte migliori in una situazione che non ha precedenti.

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