San Benedetto di Norcia: ripreso svuotamento macerie dalla Basilica

Si torna a lavorare alla Basilica di San Benedetto di Norcia, colpita duramente dal terremoto di tre anni fa, per rimuovere le macerie ancora presenti. Lo ha comunicato la sovrintendente alle Belle Arti dell’Umbria, Marica Mercalli, che è intervenuta alla cerimonia di commemorazione del terzo anniversario della prima scossa, tenutasi al Centro funzionale della Protezione civile di Foligno.

“Il 19 agosto è ripreso lo svuotamento e, in una settimana, abbiamo rimosso 120 metri cubi di macerie, arrivando all’incrocio tra la navata e il transetto”. Mercalli ha proseguito: “Spero che l’Unione europea conceda i finanziamenti necessari per dare continuità ai lavori e terminare al più presto lo svuotamento”. Solo dopo questa prima fase, potrà partire la ricostruzione della Basilica dedicata al santo patrono d’Europa.

Il Comitato Rinascita Norcia ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Nella ricorrenza del terzo anniversario del drammatico terremoto del 24 agosto 2016 e nel valutare l’impegno delle istituzioni per la rinascita dei nostri centri montani ubicati nell’epicentro sismico, vogliamo usare il termine che qualche cittadino ha voluto apporre sulle transenne del perenne cantiere della Basilica di San Benedetto a Norcia, e cioè ‘vergogna’. Un termine che il Comitato condivide poiché esprime la rabbia dei cittadini verso i ritardi nell’opera di ricostruzione, di rinascita, ma anche per denunciare lo scarso impegno e le incapacità dimostrate dai soggetti preposti ad aiutare i terremotati. Una situazione che fa dire ad alcuni che siamo ‘figli di un Dio minore’ visto che a Genova, patria di Grillo e roccaforte della Lega, dopo un anno sono già partiti i lavori di ricostruzione del Ponte Morandi”.

Prosegue la missiva: “Come si fa a non dire ‘vergogna’ se dopo tre anni, a Norcia, opera pubbliche, sicuramente meno complesse da ricostruire ma indispensabili come l’Ospedale, le Scuole, la Casa di riposo, il Distretto sanitario, la Caserma, il Museo della Castellina, l’Antiquarium, la sede dell’Archivio storico, la Biblioteca, il Teatro, le porte, le mura urbiche, le torri e i castelli non solo non si stanno ricostruendo, ma non se ne conosce neanche il progetto di ricostruzione? Per non parlare delle 81 chiese nel Comune, non una di queste è stata riaperta al culto e più i paesi sono danneggiati, più le loro chiese sono state lasciate nel più completo stato di abbandono, neanche messe in sicurezza: San Pellegrino, Castelluccio, Nottoria, Frascaro, Ancarano, Campi, Ocricchio, Casali di Serravalle”.

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