Imprese in provincia di Perugia: II trimestre 2019, saldo positivo di 239 unità

Giorgio Mencaroni

Presentati i dati dell’indagine Movimprese su natalità/mortalità delle imprese in provincia di Perugia nel II trimestre del 2019. A illustrare la situazione il presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni.

“Recupera sui primi tre mesi dell’anno, tradizionalmente negativi, ma il sistema delle imprese del Perugino al traguardo di metà 2019 non allontana il pericolo stagnazione. Non riusciamo a rilanciare in termini di consistenza la nostra base imprenditoriale: fare impresa resta difficile e ciò destabilizza la fiducia degli imprenditori. Tuttavia, va notato che non tanto si riduce il numero delle imprese, quando cambia il profilo delle nuove attività, più Società di capitali e meno Imprese individuali e Società di persone”.

Aggiunge il numero uno della Camera di Commercio: “Resta il punto: senza imprese non può esserci sviluppo, senza impresa non si creano lavoro e ricchezza. Per questo, non dobbiamo arretrare sul fronte del sostegno all’impresa: vanno sostenuti gli investimenti, continuare a lavorare sulla riduzione degli eccessi della burocrazia e sull’adozione di nuovi sistemi di regole ancora inadeguati, sulla farraginosità del mercato del lavoro, sulla carenza di infrastrutture, materiali e immateriali”.

Passiamo ai numeri. Nel II trimestre 2019, in provincia di Perugia, il tasso di crescita è stato solo dello 0,33% contro lo 0.48% nazionale. Al 30 giugno 2019, in provincia di sono 72.246 imprese, lo 0,7% in meno di dodici mesi fa quando erano 72.752 (-506 unità in valore assoluto). Lo stock complessivo è composto (30 giugno 2019) per il 51% da Imprese Individuali, per il 24,4% da Società di Capitali, da un 21,8% di Società di Persone e per il 2,7% da Altre Forme Societarie. Le imprese artigiane sono 15.952, 257 in meno del II trimestre 2018.

Nel II trimestre 2019 sono nate in provincia di Perugia 939 nuove imprese: è il risultato più
basso tra tutti i II trimestri dell’ultimo quinquennio. Le Cessazioni (non d’ufficio) sono state 700,
un livello negativo, anche in questo caso, mai toccato dal II trimestre 2015 in poi. Nel trimestre appena trascorso, tuttavia, il saldo tra imprese nate e cessate è positivo di 239 unità. Pochi sono i settori produttivi che nel II trimestre 2019 riescono ad ampliare la propria base imprenditoriale: le “Attività Artistiche, Sportive, di Intrattenimento e Divertimento” + 8,4%, “Sanità e Assistenza Sociale” + 5,6%, le “Attività Immobiliari” + 2,4%, le “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” + 1,6%.

In arretramento tutti i grandi settori produttivi: Commercio all’Ingrosso e al Dettaglio -2,2%;
Agricoltura – 1,5%; Attività Manifatturiere – 1,4%; Costruzioni -1,7%.

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