Consumi in Umbria: Ires Cgil, il 2018 un anno nero

Il 2018 è stato un anno nero per i consumi in Italia e in Umbria specialmente. Secondo i dati dell’Istat, infatti, la spesa mensile delle famiglie italiane è stata di 2.571 euro, appena +0,3 per cento nominale sul 2017. In realtà, tutta Italia ha subito una contrazione con l’inflazione che si è attestata a +1,2 per cento. In termini reali, dunque, la spesa è crollata dello 0,9%.

In Umbria, però, la situazione è peggiore. E anche di molto. La spesa media per famiglia, nella regione, è stata nel 2018 di 2.282 euro, dato inferiore al 2017 quando fu di 2.333 euro. La contrazione c’è stata sia a livello reale sia a livello nominale. Parliamo di 288 euro in meno rispetto alla media italiana, -11,2 in termini percentuali. Nel 2017 la differenza era dell’8 per cento.

La regione Umbria, dunque, nel 2018 ha un peggioramento in termini assoluti e relativi. La ricerca Istat mette poi in evidenza altre contrazioni, registrate nella spesa per la sanità, i viaggi e la cultura. Differenze che si consolidano tra le famiglie che hanno più capacità di spesa e quelle meno abbienti: la differenza è pari a 5,1. Il che vuol dire che la spesa delle famiglie più ricche è cinque volte più alta delle famiglie più povere.

L’Ires Cgil Umbria sottolinea dunque come ci sia “l’esigenza di una politica economica e sociale che contrasti le diseguaglianze e rilanci i consumi”.

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