Combattere la “desertificazione” dei Centri Storici. La Confesercenti: “Subito politiche di sostegno a negozi e mercati, anche attraverso i fondi europei”

E’ il commercio a pagare il prezzo più alto in Piemonte rispetto alle attività economiche: il settore si attesta con un – 1,02% che ne fa quello più sofferente. Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemontese, commenta i numeri diffusi oggi a proposito della natimortalità delle imprese nella regione: “Si tratta di un trend sul quale abbiamo più volte lanciato allarmi, senza che per ora si sia vista una seria politica di sostegno da parte delle istituzioni. Secondo le nostre proiezioni, in assenza di interventi, nel 2030 le aperture in Piemonte potrebbero ridursi a poco meno di 1.000: una vera e propria desertificazione commerciale che si sta aggravando nell’indifferenza del governo e della politica.
“Per questo rilanciamo le nostre proposte: decontribuzione per i giovani che avviano una nuova attività, regime fiscale di vantaggio per le imprese sotto i 400mila euro di fatturato annuo, attività di formazione che consentano a chi affaccia a questo settore di cogliere le sfide di un mercato e di un modello di consumi in rapida trasformazione. Ma soprattutto chiediamo che il commercio sia considerato un ‘settore protetto’ come la Ue da anni fa con l’agricoltura: i fondi europei devono prendere la direzione anche del piccolo commercio. Infine, diventa sempre più urgente una legislazione comunitaria che elimini gli inaccettabili privilegi di cui godono le grandi piattaforme del web”.

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