La burocrazia tra i principali nemici degli agriturismi in Veneto. L’associazione regionale di Confagricoltura cambia il proprio vertice.

Due i mandati svolti dal presidente uscente Leonardo Granata. Che ora passerà la mano davanti all’assemblea regionale dei gestori degli agriturismi: lì, in quella sede, il prossimo 27 marzo, si troverà il successore di Granata, pronto a tracciare il bilancio della sua esperienza alla guida di un settore in espansione anche se insieme a difficoltà. “Lascio dopo sette anni di presidenza e nove di vicepresidenza – sottolinea Granata -. È giusto che ci sia un rinnovo all’interno dell’associazione, con energie fresche e modi di pensare diversi. Gli ultimi anni sono stati difficili, con un andamento altalenante dovuto alla pandemia, che ha portato a un’alternanza tra momenti di crescita e di oggettiva difficoltà. A causa di questo sono mancate molte attività che svolgevamo sul territorio, da Agricycle alle manifestazioni come “A tavola con l’agriturismo d’autore”, ma ci siamo impegnati al massimo nella promozione delle nostre strutture e con una presenza costante nei tavoli di confronto sul turismo regionale. Abbiamo contribuito a portare a compimento la rivisitazione regionale della legge sull’agriturismo, arrivando finalmente all’aggregazione delle attività dell’agriturismo a quelle del turismo rurale, anche se stiamo lavorando ancora sul fronte dei regolamenti applicativi. Concluso l’iter, ci auguriamo che dal punto di vista normativo e operativo ci siano sviluppi interessanti, non solo per tutte le attività connesse come l’ippoturismo, il cicloturismo, le passeggiate tra le vigne e altre forme di turismo rurale sempre più richieste dai nostri ospiti, ma anche per l’enoturismo e l’oleoturismo. Strumenti che possono portare grande beneficio al settore”.
La nota negativa rimane ancora la burocrazia. “Registriamo un rapporto problematico con le amministrazioni pubbliche, in maniera particolare a causa di una burocrazia sempre più invadente e invasiva – annota Granata -. Mentre siamo ancora sommersi da cavilli e tasse, come quella sull’asporto dei rifiuti, vediamo un’azione ancora poco incisiva da parte dell’ente regionale sul fronte della valorizzazione degli agriturismi, a cominciare dalla promozione che è parecchio carente”.

In Veneto sono circa 1.500 gli agriturismi, di cui il 65% offre ospitalità in camere, alloggi o agri campeggio, oltre a garantire l’offerta di specialità del territorio con prodotti a chilometri zero. Con 72 milioni di presenze annuali, la regione è la prima meta turistica tra le regioni a livello nazionale e già nel 2019 ben 1 milione di presenze sono state indirizzate al settore ricettivo agrituristico, segnando una crescita rispetto agli anni precedenti.

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