Terranostra Coldiretti Toscana: “Il turismo rurale ha battuto le città d’arte”

Luca Serafini, Terranostra Coldiretti Toscana

Turismo rurale, agriturismi e caro energia. Ma non solo. Sono tanti gli argomenti affrontati con Luca Serafini, presidente di Terranostra Coldiretti Toscana, l’associazione che raduna gli agriturismi di Coldiretti.

Si parte con la stagione che sta volgendo ormai al termine: “E’ stata l’estate delle ripartenze sicuramente nelle campagna della nostra regione. Nei primi cinque mesi dell’anno il turismo rurale ha battuto le città d’arte con il 245% in più di presenze rispetto al 2021. A trascinare il rimbalzo della campagna sono stati proprio gli agriturismi, aziende agricole immerse nelle natura specializzate nell’accoglienza di cui la Toscana è la regione leader a livello nazionale con 5.400 strutture e 89 mila posti letto, con il 166,8% di presenze. Un trend che è stato confermato anche nei successivi mesi con le strutture praticamente esaurite a luglio ed agosto. Possiamo dire di essere tornati ai livelli pre-Covid”.

La Toscana è, appunto, terra di agriturismi, che hanno saputo innovarsi e proporre nuovi servizi: “Le aziende agrituristiche sono campionesse di accoglienza e multifunzionalità. A determinare il rilancio della proposta rurale è stata la grande capacità delle aziende agrituristiche di proporre a fianco di pernottamenti, cucina tipica locale e servizi, tantissime attività che spaziano dalle visite in cantina all’equitazione, dall’aperitivo tra i filari alle fattorie didattiche, dai corsi di cucina, all’escursionismo e alle passeggiate a cavallo, dallo yoga alla tree-therapy, dalla presentazione di libri ed incontri all’ombra di alberi secolari fino a novità assolute come l’agrienduro in sella a moto elettriche nelle macchie boscose”.

Nella regione è stata approvata la legge sull’oleoturismo: “E’ una legge che abbiamo voluto e sostenuto. Una legge che rafforza ulteriormente la proposta turistica della nostra regione equiparando di fatto le cantine ai frantoi che si inserisce all’interno di una serie di modifiche ed aggiornamenti normativi che la Regione Toscana ha accolto come l’asporto e la consegna a domicilio che in piena pandemia ha permesso a molte aziende di sopravvivere. Finalmente possiamo parlare di turismo dell’olio che è uno dei più famosi simboli, con il vino, del Made in Tuscany. Significa dare nuove opportunità ad un comparto, come quello olivicolo che spesso si intreccia con quello agrituristico, la cui funzione va ben oltre quella della semplice accoglienza”.

Un’altra novità è il glamping o campeggio di lusso, che la Toscana sta scoprendo: “Ci sono già esperienze. Abbiamo già alcune imprese che hanno scommesso ed investito su questa nuova formula di accoglienza con ottimi riscontri da parte dei turisti. Le strutture uniscono i servizi di un classico pernottamento in tenda ma con tutti i comfort: letti con materasso, biancheria, coperte, cuscini, mobili di design, elettricità e bagno. Tutto questo con vista su paesaggi incontaminati, nella bellezza della nostra campagna e con uno stile decisamente più wild e allo stesso tempo chic. E’ una tipologia di accoglienza destinata a crescere nella nostra regione”.

Tasto dolente anche in Toscana è il caro bollette: “E’ l’ultimo dei salassi che si sono scaraventati sull’agricoltura in questo ultimo anno. Molte strutture hanno deciso di anticipare la chiusura di un mese per risparmiare sui costi energetici e contenere le spese. Non è sufficiente spegnere la luce per alcune ore o abbassare i riscaldamenti per far fronte ad aumenti spropositati e fuori controllo. Le bollette energetiche sono più che triplicate e siamo appena a settembre. Le prospettive per i prossimi mesi sono di grande incertezza e preoccupazione. In questo momento navighiamo a vista”.

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