Allevatori: Copagri Lombardia, manifestazione di protesta il 14 luglio

Roberto Cavaliere, Copagri Lombardia

“La zootecnia nazionale è allo stremo, con gli allevatori costretti a lavorare in perdita o a fronte di remunerazioni che bastano a malapena a coprire le spese vive. Ai rincari record fatti registrare dai costi di produzione e dalle tariffe energetiche, che secondo nostre stime comporteranno una perdita di oltre 1 miliardo di euro nel 2022, sono andati a sommarsi i drammatici effetti dell’ondata di siccità senza precedenti che sta colpendo il centro-nord; il settore, inoltre, al pari di altri comparti produttivi, paga lo scotto delle ripercussioni della pandemia e del conflitto russo-ucraino”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Lombardia e dell’Apl Pianura Padana Roberto Cavaliere, annunciando una grande manifestazione di protesta che si terrà il prossimo giovedì 14 luglio 2022 in tutta la Lombardia.

“Migliaia di allevatori – spiega Cavaliere – scenderanno in piazza per manifestare l’insofferenza di un settore che rischia di chiudere definitivamente i battenti, messo alle corde dalla gravità della situazione, su cui pesa in maniera considerevole la gestione della questione delle quote latte; nonostante i recenti pronunciamenti da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, infatti, che appena qualche mese fa aveva dichiarato nulle tutte le annate oggetto di prelievi supplementari, le aziende agricole continuano a subire il blocco dei conti correnti a seguito della notifica di atti di pignoramento dei crediti verso terzi, con conseguenti e immaginabili effetti devastanti sulla produttività e sulla continuità aziendale”.

“Per queste ragioni, centinaia di trattori si riuniranno alle prime luci dell’alba del 14 luglio a Brescia, dove manifesteranno per le vie del centro per poi convergere verso la sede dell’Ufficio Territoriale Regionale, e a Milano, dove protesteranno pacificamente con un grande corteo che arriverà davanti al palazzo della Regione Lombardia”, rende noto il presidente regionale della Copagri, ricordando che “dalla Lombardia dipende circa la metà della produzione lattiero-casearia nazionale e che la situazione di crisi rischia di far letteralmente scomparire almeno un terzo degli allevamenti della regione, con la concreta eventualità di perdere 12-15 milioni di quintali di latte, pari al 10% circa della produzione nazionale, e di arrecare gravissimi e irreparabili danni al tessuto produttivo del Paese”.

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