Coldiretti Toscana: caro spesa, ci si difende cercando sconti e offerte

Fabrizio Filippi

Come difendersi dal caro spesa? Andando a caccia di offerte e buoni sconto nei supermercati (23 per cento), acquistando prodotti stagionali ai mercati contadini (23 per cento). Il 27 per cento delle famiglie è però costretto a ridurre ciò che mette nel carrello della spesa. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal sondaggio online di Coldiretti Toscana su come ci si difende nella spesa quotidiana dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

“Già prima dell’invasione dell’Ucraina in Toscana più di una famiglia su due aveva difficoltà ad arrivare alla fine del mese. – analizza Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – L’inflazione che colpisce il carrello della spesa mette a rischio alimentare quasi 55 mila famiglie della nostra regione che già oggi si trovano in una condizione di povertà assoluta. Di questo passo molte persone non avranno più la capacità minima per accedere ai principali prodotti alimentari e saranno costrette ad acquistare cibo di scarsa qualità e a far ricorso alle mense dei poveri e ai pacchi alimentari. Più la guerra sarà lunga più questi effetti saranno pesanti”.

Coldiretti Toscana ha accolto positivamente l’annuncio del presidente della Regione Giani di 71 milioni di euro, provenienti dal Fondo nazionale per la povertà, che sono stati messi a disposizione e che verranno distribuiti in tre anni, dividendoli tra i comuni della Toscana.

“In questi ultimi due anni Coldiretti, con la rete di Campagna Amica, con i suoi mercati contadini sparsi in tutta la regione ed iniziative come la Spesa Spesa – ricorda Filippi – ha provveduto alla raccolta e alla distribuzione di decine e decine di tonnellate di cibo Made in Italy di qualità alle famiglie in difficoltà attraverso mense, diocesi ed enti come la Caritas. E’ stato un lavoro enorme che ha permesso di dare risposte concrete e immediate”.

Intanto, il 19 per cento ha ridotto gli sprechi. In un Paese come l’Italia dove, di media, finiscono nella spazzatura quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari pro capite. Sulle tavole sono tornate piatti come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che evitano gli sprechi e garantiscono che non si dimenticheranno le ricette della tradizione (la palla al pomodoro e la ribollita in Toscana). C’è un 6 per cento di famiglie che ha deciso di rivolgersi ai gruppi di acquisto solidale.

Come sottolinea Coldiretti Toscana, oltre all’energia, a far crescere i prezzi sono gli alimentari (+7,1 per cento), saliti per gli aumenti generalizzati dell’olio di semi (+70,2 per cento), del burro (+22,6 per cento) e della pasta (+16,6 per cento).

“Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa Coldiretti Toscana – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio”.

Secondo Coldiretti Toscana, la soluzione sono “gli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

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