“L’aumento vertiginoso del costo del gasolio che sta piegando famiglie e imprese, in primis quelle dell’autotrasporto e del mondo agricolo, rappresenta il fallimento delle azioni ‘compensative’ del Governo tanto celebrate al momento del varo. Se il taglio di 25 centesimi più Iva delle accise ha rappresentato un bluff per tutti, il famoso protocollo della vice-ministro Bellanova firmato dalle vecchie associazioni di rappresentanza che siedono all’Albo, oggi è lo specchio di quanto gli autotrasportatori italiani siano stati presi in giro. Alla luce di un costo del carburante oltre i 2 euro, quel protocollo non ha portato alcun beneficio e ha addirittura danneggiato le imprese che agli occhi della committenza sono apparse come oggetto di aiuti speciali dal Governo e per questo più deboli in ottica di trattativa”.
“Nulla di più falso. I 500 milioni non sono ancora arrivati, i rimborsi ordinari sulle accise per i mezzi meno inquinanti sono stati sospesi e il taglio orizzontale delle accise ha eliminato ogni incentivo alla categoria rispetto agli altri utenti della strada. Oggi l’autotrasporto è in ginocchio, vittima di speculazioni enormi che solo con un tetto al carburante si sarebbero potute limitare. E intanto le associazioni che dovrebbero rappresentare il settore, tacciono, tradendo il loro mandato. Noi avevamo denunciato questa situazione mesi fa, avevamo sottolineato come quel protocollo di Bellanova fosse una sconfitta. Avevamo ragione, ma non per questo oggi siamo meno preoccupati. E’ più che mai urgente fissare un tetto massimo al costo del gasolio a 1,60 euro al litro. Non possono essere gli imprenditori a pagare le conseguenze della infausta guerra in Ucraina”. A parlare è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini, l’associazione autonoma di piccoli imprenditori dell’autotrasporto.