Cappuccino: baristi fiorentini a lezione dagli allevatori

Baristi fiorentini a lezione dagli allevatori per dare valore al latte munto in Toscana. È il frutto dell’accordo tra Coldiretti e Confcommercio Toscana per il consumo di latte a chilometro zero in bar, pasticcerie e gelaterie, con il primo intervento del corso ‘Latte Art’, organizzato dalla Scuola del Caffè e dedicato alle caratteristiche del latte Made in Tuscany nella preparazione del latte macchiato o del cappuccino.

L’accordo ‘salva stalle’ è dello scorso 26 gennaio e ha un doppio obiettivo: dare il giusto prezzo al latte della stalla degli allevatori che, a causa dei rincari, non riescono più a coprire i costi di produzione e far sì che i consumatori possano consumare cappuccini, gelati e dolci fatti con latte locale e di qualità.

La prima lezione si è tenuta alla Scuola del Caffè di Firenze, voluta da Ditta Artigianale in collaborazione con Confcommercio Firenze: hanno partecipato il presidente di Coldiretti Firenze-Prato, Roberto Nocentini, il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti, il direttore di Coldiretti Firenze-Prato, Barbara Battistello, e il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni.

“I baristi sono i primi testimonial del territorio così come lo sono i ristoratori. Sono il contatto immediato e diretto con il cliente e con il turista. – spiega Roberto Nocentini – Per informare il consumatore, veicolando così il valore aggiunto del nostro territorio, il ruolo fondamentale degli agricoltori e degli allevatori modellatori del paesaggio e della nostra natura, bisogna coinvolgere baristi e operatori dei pubblici esercizi nell’impiego di materie prime di qualità. Per fare il cappuccino giusto serve il latte giusto ed il latte toscano lo è certamente. Il prodotto fresco che arriva dai nostri allevamenti estensivi è indicato per ottenere quella schiuma cremosa, densa e vellutata che rende un cappuccino speciale differenziandolo da tutti gli altri. L’altra peculiarità, delle linee di alta qualità, è l’alta resa nella montatura del latte per il cappuccino. Non solo qualità quindi…”.

Il direttore regionale di Confcommercio, Franco Marinoni, precisa: “Oggi vince su tutto la qualità, dei prodotti come dei servizi. Per fortuna è finito il tempo dell’improvvisazione, che in passato ha tanto nuociuto al settore dei pubblici esercizi, che invece richiede persone appassionate, attente e disposte a cambiare anche attraverso lo studio continuo. Pandemia e crisi dei consumi sono calati come una scure, andare avanti per molte imprese è difficile e vince solo chi fa davvero la differenza, offrendo valore aggiunto ai propri clienti. Che consumi una cena con gli amici o prenda un caffè al volo al bancone, il consumatore finale che entra in un locale deve poter assaporare il valore di una filiera lunga, che dalla terra porta in tavola solo il meglio”.

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