Credito alle piccole imprese: Emilia Romagna, rallentamento nel 2021

Si nota un miglioramento nel corso del 2020 e un netto rallentamento, invece, nel 2021, per quel che riguarda il credito verso le piccole imprese. I dati sono stati elaborati dal Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna: a giugno del 2020, i prestiti alle piccole imprese erano in territorio positivo, +2,3 per cento, per la prima volta dall’inizio della serie storica dei dati a marzo 2012. Siamo arrivati ai massimi di +6,9 per cento a marzo 2021, ma poi è seguito un rallentamento: a dicembre 2021 eravamo a -0,4 per cento, contro il +1,1 per cento italiano.

L’Emilia Romagna è una delle quattro regioni e province autonome che, a dicembre 2021, aveva una dinamica negativa del credito alle piccole imprese. Attraverso l’indagine dei dati Istat “Situazione e prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19” di novembre 2021, rileviamo, tra le imprese emiliano romagnole con almeno tre addetti, che la richiesta di prestiti con garanzia pubblica è considerato uno strumento importante per finanziare l’attività corrente dell’impresa (85 per cento), per coprire i costi fissi non comprimibili (55,2 per cento), aumentare la liquidità a scopo precauzionale (55 per cento), ripagare debiti in essere o la componente di servizio del debito (50,8 per cento), finanziare la riconversione dell’attività (29,6 per cento).

Da giugno a novembre 2021, durante l’emergenza covid, il 49,7 per cento delle imprese ha dovuto far ricorso a strumenti finanziari per soddisfare il fabbisogno di risorse. Il 21,3 per cento ha utilizzato attività liquide presenti in bilancio. Il 14,7 per cento ha acceso un nuovo debito bancario con garanzia pubblica. Il 14,4 per cento ha fatto ricorso ai margini disponibili sulle linee di credito. Il 7,8 per cento ha modificato condizioni e termini di pagamento con i fornitori. Il ricorso a obbligazioni, crowdfunding, piattaforme di prestito P2P è stato utilizzato da appena lo 0,5 per cento delle imprese.

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