Turismo Puglia: cali bollette e carburanti fermano inflazione

Benny Campobasso, Confesercenti Puglia

Le misure di contrasto agli aumenti di bollette e carburanti stanno dando risultati efficaci, e con la fine dello stato di emergenza potrebbero fermare l’aumento dell’inflazione, recuperare circa 10 miliardi di euro di consumi, evitando una variazione negativa del Pil nel secondo trimestre dell’anno e scongiurare il pericolo di recessione per il 2022.

“Il taglio delle accise sui carburanti e la fine delle limitazioni potrebbero favorire l’incoming turistico straniero durante la settimana di Pasqua, in Puglia, sebbene siamo lontanissimi dalla normalità turistica pre-pandemica, ma in crescita rispetto allo stesso periodo del 2021”, spiega Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia.

Nonostante il continuo aumento dei prezzi internazionali delle materie prime, si prevede – per il trimestre corrente – un calo del 10,2% per l’elettricità e del 10% per il gas. Benché l’aggravio per i cittadini e le imprese risulti ancora notevole (430 euro annui per l’elettricità e 686 euro per il gas/famiglia-tipo) è il primo segnale di distensione dopo quasi 18 mesi di aumenti, e contribuirà, insieme al calo del carburante, a contenere l’inflazione. Secondo le previsioni, tutto ciò permetterà di realizzare nel turismo, trasporti e ricreazione/cultura un incremento di circa 10 miliardi di euro dei consumi, e sostenere la dinamica del Pil anche in Puglia, bilanciando gli effetti negativi che l’industria manifatturiera sta subendo per via delle tensioni internazionali. Nell’intero secondo trimestre, si prevede che l’incremento del Pil possa essere positivo, evitando così una recessione e aprendo la via per un aumento dello 0,8% nel trimestre estivo.

Per consolidare questi risultati, però, è fondamentale proseguire nell’azione di contrasto del caro energia e carburanti. Vale a dire: l’azzeramento degli oneri di sistema che gravano sulle bollette elettriche, così come la riduzione al 5% dell’Iva sul gas. Anche la misura ‘taglia-accise’ che scade il 22 aprile va prorogata o sostituita dall’introduzione su base permanente dell’accise mobile, che si riduca in proporzione all’aumento dell’Iva in caso di incrementi dei prezzi internazionali.
Malgrado la situazione odierna sia alquanto complicata, queste misure possono salvaguardare la nostra economia su un sentiero di crescita. Viceversa, si verificherebbe un rallentamento del Pil, l’aumento dell’inflazione, vanificando il trend positivo del 2021 e aprendo le porte alla recessione.

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