Fiere: colpite dalla pandemia, pronte a ripartire

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fiera food 2018

Il settore delle fiere è stato pesantemente colpito dalla pandemia. Rispetto al 2019, a livello mondiale il fatturato è crollato del 68 per cento nel 2020 e del 59 per cento l’anno dopo. Il comparto è però pronto a ripartire, come rivela il rapporto ‘L’Italia delle Fiere Internazionali’, realizzato dal Centro Studi di Fondazione Fiera di Milano e Confindustria, in collaborazione con Cfi – Comitato Fiere Industria.

Soprattutto per le Pmi “la fiera fisica rimane un elemento chiave, un luogo rassicurante e formativo imprescindibile per la vita stessa dell’azienda”. Il Rapporto dice che nel nostro Paese, così come in Francia, Spagna e Germania, si sono svolte il 54 per centro delle fiere internazionali; l’Italia rappresenta il 23 per cento delle superfici affittate, dietro alla Germania ma davanti a Francia e Spagna. L’Italia ospita il maggior numero di metri quadrati del settore moda, quota di mercato del 23 per cento dei 2,7 milioni di metri quadrati venduti a livello mondiale.

Nel mondo della cosmetica, che complessivamente supera il milione di metri quadri venduti nei Paesi di cui abbiamo parlato, l’Italia ha una quota del 13 per cento, al secondo posto dietro la Cina, che è prima in tutti i settori, tranne che nella moda.

Nel 2020, a causa di restrizioni e pandemia, gli organizzatori hanno provato con le fiere digitali. Ma quella fisica, secondo un’inchiesta di Grs Research & Strategy su 1.200 espositori e 6 mila visitatori di 24 manifestazioni fieristiche internazionali italiane, è assolutamente la preferita. Le percentuali di gradimento oscillano tra il 72 e l’87 per cento.

“Le fiere – conclude il rapporto – non hanno sostituti per quanto riguarda aspetti cruciali come le relazioni dirette, l’agire collettivo, la comprensione delle frontiere dell’innovazione e la rassicurazione sulle scelte di fornitura”.

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