Marche: 2021, occupati in crescita grazie ai servizi

Gli occupati nelle Marche, nel 2021, crescono grazie ai servizi. In un anno anno, infatti, gli addetti in questo settore sono arrivati a 393.939 da 376.308, +17.631 posti di lavoro. Dal manifatturiero invece arrivano cattive notizie: sono stati persi 15.374 occupati, passando da 184.767 a 169.393 occupati. La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente in questi primi mesi del 2022 a causa del caro energia e delle conseguenze dell’embargo alla Russia in guerra. Soffre particolarmente il calzaturiero, dove rischiano in 22 mila addetti di 3.200 imprese. Ma grattacapi li creano anche mobile e meccanica. Aumentano di poco gli addetti di agricoltura (+1.122), costruzioni (+1.376), commercio (+1.999).

“In questo momento nelle Marche l’emergenza occupazionale è nei distretti manifatturieri – affermano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Otello Gregorini – con oltre il 10 per cento delle 18 mila aziende con 180 mila occupati che rischiano di chiudere, mettendo a rischio il posto di lavoro di 20 mila dipendenti. Servono interventi immediati delle istituzioni per calmierare i prezzi dell’energia per le imprese e dei carburanti per gli autotrasportatori e serve il sostegno del sistema creditizio per evitare il tracollo di interi comparti produttivi, con pesanti conseguenze sulle imprese, sui lavoratori e sulla tenuta del tessuto sociale”.

Secondo l’Istat, con i dati elaborati poi dal Centro studi Cna Marche, gli occupati sono aumentati l’anno scorso di 4.745 unità, passando da 611.817 a 616.562. Risultato positivo, ma ancora lontano dai 632.492 occupati del 2019, prima della pandemia. A causa del covid hanno perso il lavoro in 15.930. Le lavoratrici quelle che più hanno pagato, diminuendo di 286 unità, contro la crescita maschile di 5.032 occupati. Tra le donne ci sono molte che sarebbero disponibili a lavorare, ma non cercano più un impiego perché scoraggiate: +1.954. Gli uomini in questa situazione sono diminuiti di 2.822 unità. Per effetto di queste dinamiche i disoccupati scendono da 49.644 a 47.112 (-2.532) e il tasso di disoccupazione cala dal 7,5 al 7,1 per cento.

La ripresa occupazionale è più marcata, tra le aree provinciali della regione, per la provincia di Pesaro e Urbino (+2,6%) e poi per quella di Ancona (+1,7%) e di Ascoli Piceno (+1,3%). Nella provincia di Fermo si registra invece una tenuta dell’occupazione (+0,1%) mentre in quella di Macerata si ha un forte calo (-2,7%) dovuto al terziario (-5,1%) ma anche all’agricoltura (-12,0%) e alle costruzioni (-11,0%).

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