Caro ortaggi: concorrono alla crescita dell’inflazione a febbraio

Non sono solo i costi energetici a far salire l’inflazione, ma si registra un aumento anche nei prezzi degli ortaggi. Secondo le stime preliminari, a febbraio l’inflazione è cresciuta dello 0,9 per cento su base mensile e del 5,7 per cento su base annua (dal 4,8 per cento di gennaio). Come spiega l’Istat, i beni energetici sono passati dal +38,6 per cento di gennaio al +45,9 per cento di febbraio, in particolare quelli della componente non regolamentata (da +22,9 a 31,3 per cento); in misura minore ci sono anche i beni alimentari lavorati (da +2,2 a +3,2 per cento) e non lavorati (da +5,3 a +6,9 per cento). I prezzi dei beni energetici regolamentati anche a febbraio sono quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (+94,4 per cento, a gennaio era +94,6 per cento).

L’inflazione di fondo – al netto degli energetici e degli alimentari freschi – accelera da +1,5% a +1,7% e quella al netto dei soli beni energetici da +1,8% a +2,1%. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +4,3% per l’indice generale e a +1,3% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari accelerano, da +3,4 a +4,7 per cento su base annua (+0,9 per cento sul mese). La motivazione sta nell’aumento degli alimentari lavorati (da +2,2 di gennaio a +3,2 per cento, +0,5 per cento il congiunturale), sia degli alimentari non lavorati (da +5,3% a +6,9%; +1,7% sul mese). I prezzi di questi ultimi salgono a causa della frutta fresca (la cui crescita passa da +5,5 a +6,8 per cento, +1,6 per cento la variazione congiunturale), dei vegetali freschi diversi dalle patate (da +13,5 per cento a +16,8 per cento, +3,8 per cento su base mensile) e del pesce e dei prodotti ittici (da +3,7% a +4,5%; +0,7% da gennaio).

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