Cna Fita Forlì Cesena: “Caro gasolio, rischio concreto di fermarsi”

Cassiere presso benzinaio

Monta la rabbia degli autotrasportatori per il caro gasolio. Le associazioni nazionali, unite sotto la sigla Unatras, chiedono tramite lettera inviata al Governo di dare risposte concrete già nell’incontro fissato per giovedì 17 febbraio. La rabbia potrebbe sfociare in proteste incontrollate.

“C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare. – commenta sconsolato Paolo Andreini, presidente di Cna Fita Forlì-Cesena – Ora però la situazione è allarmante”.

“Il settore è fondamentale per l’economia italiana – continua Andreini – nel nostro Paese oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, e i nostri mezzi nelle fasi peggiori della pandemia hanno continuato a viaggiare garantendo l’approvvigionamento dei beni primari”.

“Chiediamo un intervento urgente che stemperi la tensione – conclude Lorenzo Corallini, responsabile Cna Fita Forlì-Cesena – favorendo le condizioni per una soluzione dei problemi attraverso provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti e la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio. È inoltre indispensabile l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti”.

Nelle prossime settimane ci saranno manifestazioni unitarie degli autotrasportatori in diverse zone del territorio nazionale. Se non ci saranno risposte esaustive da parte del Governo, potrebbero essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria: non è esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi.

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