Edilizia Marche: adesione alla manifestazione nazionale contro gli infortuni sul lavoro

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Oggi, ad Ancona e in altre prefetture marchigiane, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno sensibilizzato la popolazione sul problema degli incidenti sul lavoro. Si è deciso di organizzare una manifestazione nazionale per il 13 novembre prossimo, a Roma, in continuità con la manifestazione dello scorso 26 maggio e in seguito a un mese di ottobre tremendo.

Anche i dati di settembre, nelle Marche, sono duri da digerire: 11.929 gli infortuni sul lavoro denunciati da gennaio a settembre, 872 in più rispetto al 2020 (+7,9 per cento), con aumenti maggiori in trasporti, edilizia e industria. Crescono sia gli incidenti sul lavoro (+5,6 per cento) sia quelli in itinere (+24.5 per cento). Sono stati fatali 25 incidenti (quattro nel settore delle costruzioni) contro i 38 del 2020 (anche in questo caso, quattro nel settore edilizio, nonostante i mesi di lockdown).

Vediamo appunto l’edilizia, nel dettaglio: +58 per cento ore lavorate, +27 per cento persone occupate, +8,61 nuove aziende e +57 per cento masse salari. Una fase espansiva che porta con sé anche più morti e più incidenti gravi. Si scende dunque in piazza per porre l’attenzione sui cantieri edili: “Aumento delle lavorazioni e diminuzione dei controlli, insieme alla mancanza di formazione, sono un mix pericoloso per tutti coloro che sono impegnati nel comparto”.

I sindacati chiedono anche l’istituzione della patente a punti, utilizzando una banca dati unica degli infortuni, un piano straordinario all’Inail per i cantieri: “Chiediamo l’applicazione del Ccnl edile a tutti i lavoratori del cantiere. Inoltre, si chiede la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni, considerato che i dati ci dicono che il 30 per cento degli infortuni colpisce gli over 50, il 70 per cento delle malattie professionali si sviluppa tra i 50 e i 64 anni e che un incidente mortale su quattro è a scapito di over 55. A tal proposito, si ritengono insufficienti le risorse stanziate per l’assunzione di nuovo personale tra ispettorati del lavoro, aziende sanitarie locali e medicina del lavoro, ne servono almeno 8.000 in più”.

I tre segretari sindacali oggi sono stati ricevuti dal prefetto di Ancona. Si è giunti all’accordo su un tavolo di monitoraggio che raccolga tutti i settori produttivi.

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