Grandine e temporali: Molise e Campania chiedono lo stato di calamità

La grandine è l’invitata indesiderata in questa estate italiana. Il vento forte, le bombe d’acqua e il caldo torrido alternato hanno fatto male a vigneti e uliveti da nord a sud della penisola. Lo fa sapere Coldiretti, parlando dell’ultima ondata di maltempo che ha flagellato il Paese dal Molise alla Puglia, fino alla Campania.

Il raffreddamento dell’aria segna forse l’inversione di tendenza definitiva per quel che riguarda un’estate che è entrata nella top ten delle più calde degli ultimi due secoli, con il mese di agosto che non è stato da meno di quello di luglio, superiore di 1,24 gradi alla media storica che, a giugno, era stata superata addirittura di 2,18 gradi. I dati sono basati su quelli Isac Cnr che effettua le rilevazioni dal 1800.

Il Molise, dopo mesi di siccità, ha subito tempeste di vento, pioggia e grandine che hanno letteralmente raso al suolo decine di ettari di vigneti e campi di girasole, con la richiesta dello stato di calamità. Grandine anche in Puglia con la distruzione di vigneti e oliveti nelle campagne tra Torremaggiore e San Severo. Qui il caldo aveva scottato frutta e verdura e impoverito i raccolti di grano, oltre che danneggiato il pomodoro da conserva e tagliato la disponibilità di foraggio per gli animali. In Campania, infine, le bombe di ghiaccio e di acqua hanno fatto piazza pulita di serre e fiori nell’area stabiese e dei monti Lattari, con la Regione che ha chiesto lo stato di calamità.

Coldiretti fa sapere come l’acqua sia attesa quando le campagne sono arse da sole, ma per essere un toccasana deve piovere in modo costante e non in maniera troppo intensa; i temporali forti provocano danni su terreni che non riescono ad assorbire l’acqua.

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