Vendemmia 2021: 1,3 milioni di persone impegnate nel lavoro

In Sicilia il 2 agosto sono stati raccolti i primi grappoli d’uva, a Monreale, tra Alcamo e Caporeale, di Chardonnay. Si tratta di un anticipo di una settimana rispetto allo scorso anno al Sud, mentre al Nord si partirà con un ritardo di circa dieci giorni. Il quantitativo di uva prodotta dovrebbe essere inferiore del 10 per cento rispetto all’anno scorso, la qualità dovrebbe però essere molto buona. Secondo Coldiretti, l’Italia resterà il primo produttore mondiale di vino e coltivatore d’uva.

Sono 607 le varietà di viti censite, il 70% a Docg, Doc e Igt, con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt).

La vendemmia è una grande opportunità di lavoro: sono impiegate direttamente o indirettamente 1,3 milioni di unità, e la buona notizia è che la classe di età si va abbassando.

Segnali positivi arrivano dagli indici di esportazione nei Paesi europei: in Francia si sale del 12%, in Russia del 30 e in Germania del 4; brutte notizie invece dalla Gran Bretagna, condizionata dalla Brexit in particolare, e con le grane doganali che hanno causato un calo del 12%.

“L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia”, ha dichiarato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, sottolineando che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture”.

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