Saldi estivi: partita da 2,6 miliardi di euro

Saldi

La stagione dei saldi è partita con tante aspettative, fatta eccezione per la Puglia (si parte il 24 luglio) e la Basilicata (via libera dal 2 agosto). Dopo l’emergenza covid e i lockdown, gli operatori commerciali puntano a recuperare. La partita, per il commercio, è da 2,6 miliardi di euro secondo le stime di Confcommercio, che prevede una spesa per la famiglia tipo, in media, di 171 euro, 74 euro a persona.

Più ottimista la Fismo, l’associazione delle imprese del commercio moda aderenti a Confesercenti, che prevede una spesa di 285 euro a famiglia, 124 a persona: un italiano su tre dovrebbe restare sotto i 100 euro, il 20 per cento dovrebbe arrivare a spendere più di 200 euro. Sempre sotto i livelli del 2019, l’anno prima del coronavirus, ma con un buon rimbalzo rispetto al 2020.

Passando dalla parte dei consumatori, l’Unc fa sapere: “Sconti buoni, in netta risalita rispetto a quelli di quest’inverno, anche se inferiori rispetto a quelli record registrati la scorsa estate. Saldi partiti subito con sconti record fino al -50 per cento”. Le stime delle associazioni di commercianti (in particolare Confesercenti) appaiono “eccessivamente ottimistiche”, dice il Codacons. Che parla di concorrenza da parte dell’ecommerce e di diminuzione del numero di turisti stranieri presenti in Italia, oltre alle incertezze economiche delle famiglie generate dalla crisi covid.

“Le aspettative di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in crescita rispetto allo scorso anno del 21 per cento, ma ancora in perdita sui livelli pre-covid di almeno il 40 per cento, considerando anche l’assenza dello shopping tourism che da solo vale circa 800 milioni di euro” precisa Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio. “Dopo un lungo torpore e tante rinunce, i saldi estivi rappresentano un buon banco di prova per la ripartenza del settore che ha perso, durante il lockdown, il 35 per cento della propria capacità lavorativa a causa della chiusura forzata per decreto, tra le pochissime attività commerciali, dei negozi di moda per 138 giorni”.

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