Cassa integrazione covid: Fsba, erogati più di cinque milioni ad artigiani umbri

Venerdì scorso sono stati accreditati 337,5 milioni di euro sui conti del Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba) per lavoratori e lavoratrici sospesi dal lavoro e in cassa integrazione. Il Fondo ha iniziato a pagare i mesi di gennaio, febbraio, marzo e una parte di aprile. Ai lavoratori artigianali dell’Umbria spettano 5.556.620 euro.

Giuseppe Siniscalchi, Uil responsabile del Coordinamento dell’artigianato, dice: “Lavorando con impegno, Fsba terminerà le operazioni in brevissimo tempo. Ben altri tempi rispetto all’attesa che è durata 150 giorni fra firme di ministri, passaggi dalla Corte dei conti, procedure e decreti. Tempi lunghi che hanno preoccupato lavoratrici e lavoratori, esacerbato gli animi, raccolto rabbia e proteste, spesso dirette proprio a Fsba o all’Ente bilaterale regionale Ebrau che, per la verità, non hanno alcuna colpa in merito, né alcuna competenza nel definire tempi e modi operativi e burocratici. Si spera proprio, peraltro, che gli ulteriori passaggi per dotare il Fondo di tutte le risorse necessarie per il pagamento della cassa integrazione per l’anno 2021 siano accelerati e più veloci”.

L’anno scorso il Fondo aveva erogato in totale 2,2 miliardi, sostenendo così 750 mila lavoratori e lavoratrici, 212 mila aziende. In Umbria, 17.225 addetti, più di un terzo donne, che così hanno ricevuto la cassa integrazione, dipendenti da 4.435 aziende, delle quali 688 mai avevano versato soldi al Fondo.

“Questa disgraziata stagione del Covid – sempre Siniscalchi – ha avuto uno strano effetto sull’artigianato umbro: ha fatto scoprire i servizi e la protezione che la bilateralità è in grado di fornire alle imprese e ai dipendenti: oggi la cassa integrazione, ma anche aiuti per l’innovazione tecnologica o sussidi per i lavoratori, una sanità integrativa e una specifica attenzione per la sicurezza sul lavoro. Molte aziende di piccole o medie dimensioni, per troppo tempo, sono restate fuori da questo sistema, magari anche evadendo precisi obblighi di legge (come è il caso del Fondo per gli ammortizzatori sociali) o norme contrattuali (e qui, invece, è il caso dell’Ebrau). Anche in Umbria serve un rinnovato impegno delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e delle associazioni datoriali Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai perché l’artigianato possa contare su nuovi e rinnovati strumenti per proteggere il lavoro, per promuovere l’occupazione, per aiutare un settore strategico per la nostra economia”.

Già avviata la procedura di attribuzione degli altri 450 milioni di euro che la Legge di stabilità ha indirizzato al Fondo artigiani e a Formatemp, Fondo che si occupa del settore della somministrazione. Dovrebbero arrivare altri 337,5 milioni per pagare le sospensioni di aprile e dei mesi seguenti, fino a coprire le prime 12 settimane di cassa integrazione di quest’anno. È iniziata anche un’analoga operazione di attribuzione, tra i due diversi soggetti, di 1,1 miliardi di euro. A Fsba dovrebbero andare 825 milioni, con cui fare fronte al fabbisogno di imprese/lavoratori per le 28 settimane di sospensione previste una volta esaurita la prima mandata. In totale, quest’anno, l’artigianato può contare su un miliardo e mezzo di euro per pagare la cassa integrazione.

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