Scianatico, Agriturist Puglia: “Si sta ripartendo, prospettive sono buone”

Gli agriturismi della Puglia stanno riaprendo dopo che le restrizioni sono state ridotte e la regione è tornata a essere ‘gialla’. Giovanni Scianatico, presidente di Agriturist Puglia, dice infatti: “Bisogna distinguere però tra ristorazione e alloggi. Sui secondi, la situazione sta ripartendo velocemente perché c’è molta voglia di partire; si riempiranno come l’estate scorsa, con la speranza di non fermarci più. Per la ristorazione il concetto è simile, c’è forte richiesta anche locale. Bisogna però attendere che il coprifuoco venga gradatamente tolto e, comunque, per cenare all’aperto fa ancora un po’ fresco. Le prospettive sono molto buone”.

Naturale che si faccia il possibile per recuperare il più possibile ciò che si è perso nell’ultimo anno: “Dialoghiamo con le istituzioni. Sappiamo che fino ad agosto/settembre avremo probabilmente il tutto esaurito, ma dopo? Dobbiamo fare promozione, destagionalizzare per avere gente anche a ottobre, novembre, dicembre e gennaio. Prevediamo che molti inglesi, per esempio, partiranno proprio in autunno quando le restrizioni si saranno allentate. Quello inglese è un popolo che viaggia, dobbiamo promuovere il turismo in agriturismo in Puglia in autunno”. Qui c’è però un tasto dolente: “Siamo un po’ fermi come comunicazione. O meglio: l’assessorato regionale al Turismo è fermo, più attivo è quello dell’Agricoltura”. Tanto che sono arrivati anche ristori da questo dicastero: “Sono arrivati contributi a fondo perduto, 7 mila una tantum. Cosa che non tutte le regioni hanno fatto. Molti non avevano ancora visto un euro a causa dei codici Ateco. Alcuni non avevano diritto al ristoro in quanto l’azienda agricola aveva in parte sopperito alle perdite dell’agriturismo, impedendo di andare sotto il 30 per cento di calo del fatturato”. Le perdite, però, sono state pesanti: 70 per cento del fatturato: “E naturalmente niente utile a causa dei costi fissi da pagare. La Puglia, dal 2 novembre, è stata sempre zona arancione, se escludiamo un piccolo peridoo a febbraio”.

Scianatico denuncia una situazione: “C’è un bando del ministero dell’Agricoltura, che avrebbe dovuto privilegiare gli agriturismi con ristori fino a 10 mila euro per l’acquisto di prodotti agricoli italiani. Questi soldi sono arrivati subito ai ristoranti, a noi dopo sei mesi ancora niente e la colpa è delle Poste, che ha in mano 42 mila istruttorie a livello nazionale e le ha bloccate perché per il codice Ateco noi siamo aziende agricole. Sono soldi dovuti, questi, e servono adesso. La situazione è uguale in tutta Italia. E le Poste per tenere ferme le istruttorie nei suoi uffici prende pure 30 euro cadauna. Con loro non c’è possibilità di dialogo, abbiamo inviato decine di Pec”.

In questi mesi, Agriturist non è stata con le mani in mano: “A livello nazionale abbiamo organizzato webinar su formazione e promozione per i soci. Ora cerchiamo di promuovere iniziative regionali e abbiamo appuntamento sia con l’assessore all’Agricoltura sia con quello al Turismo. Speriamo ci ascoltino”.

In Puglia sono circa 900 gli agriturismi, i soci di Agriturist sono 80, con prevalenza nelle province di Bari e di Lecce. Il presidente dice: “Il settore prima della pandemia andava bene, ora non so quanti riapriranno. Purtroppo, con la pandemia, gli agriturismi non hanno potuto fare ovviamente l’asporto. Per chi faceva solo ristorazione i problemi sono stati tanti. Aggiungiamo che abbiamo perso la primavera, il periodo migliore per le strutture qui in Puglia. Anche se in estate si lavora bene con le camere per gli stranieri”.

Ultima battuta sulla Xylella: “Ha colpito fortissimamente nel Salento, da Brindisi in giù, ma ora sta salendo. Sono stati abbattuti 10 milioni di ulivi, per fortuna adesso c’è più controllo e si cerca di eliminare subito i focolai. Chi ha avuto danni irreversibili, ora sta piantando specie resistenti alla malattia”.

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