Patto di Spello: accordo per il settore oleo ed enoturistico

Spello

Firmato ieri mattina il ‘Patto di Spello’, in occasione del webinar ‘Patto di Spello. Per l’Enoturismo e l’Oleoturismo italiani’, organizzato dall’Associazione Strada dell’e.v.o. Dop Umbria, in occasione di Frantoi Aperti in Umbria. Il webinar era condotto dalla giornalista Antonia Matarrese.

L’accordo vede impegnate le quattro più importanti organizzazioni italiane che si occupano del turismo enogastronomico, vale a dire Città del Vino, Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino e dell’Olio e Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori. L’intesa era stata fortemente richiesta dopo l’emanazione della legge su enoturismo e oleoturismo, allo scopo di dare un contributo strategico, progettuale e di idee per il futuro dell’eno-oleoturismo italiano e di instaurare un dialogo tra governo, regioni ed enti locali.

Teresa Bellanova, ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali, commenta: “Considero il Patto un processo virtuoso di elaborazione di istanze dal basso utili a dare valore anche economico al territorio rurale. Questo ci consente di individuare terreni comuni utili a tutta la filiera agricola, per una strategia di medio e lungo termine, che tenga conto anche della pandemia che stiamo vivendo”.

La ministra ha voluto ricordare temi come la tutela del paesaggio rurale, che dà valore alle aree interne che altrimenti rischiano lo spopolamento. “Ribadisco la mia disponibilità – ha concluso la ministra Bellanova – ad incontrare, fin da subito, i firmatari del Patto di Spello per la creazione di un tavolo permanente di consultazione con il ministero per le Politiche Agricole e di una cabina di regia nazionale affinché le scelte che riguardano la filiera eno-oleo turistica possano essere condivise e rappresentino con efficacia le reali esigenze e aspettative dei territori. Rafforzare, far crescere e qualificare l’offerta eno/oleo/agroturistica in Italia, è il nostro obiettivo comune, affinché l’eno-oleoturismo sia motore di un nuovo sviluppo, fondato su parole chiave come sostenibilità, etica, salvaguardia dei paesaggi rurali, innovazione tecnologica e unicità dei territori e delle vocazioni”.

Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico italiano nonché docente di Tourism Management, ha fatto luce sull’attuale situazione del settore in Italia: “Ritengo che quello di oggi sia un momento chiave per lo sviluppo del turismo enogastronomico italiano. Nell’ultimo decennio è cresciuta la rilevanza del cibo, del vino, dell’olio, nel turismo: oggi la quasi totalità dei viaggiatori compie esperienze a tema nel corso della propria vacanza, con il 45% degli italiani e il 53% degli stranieri che visitano una destinazione con motivazione primaria l’enogastronomia. Nonostante la grave crisi che ha colpito il turismo del nostro Paese, con un calo dei pernottamenti stimato a -49%, il turismo enogastronomico ha saputo mantenere e crescere il suo appeal e le prospettive nei prossimi anni sono di un ulteriore rafforzamento. L’enogastronomia può e deve essere un asset trainante dello sviluppo del turismo dell’Italia durante e dopo il COVID-19. Le azioni sinergiche che usciranno dal tavolo di lavoro, imprimeranno sicuramente una svolta, tanti saranno i temi da affrontare per lo sviluppo del settore: rafforzare le attività di analisi e di comunicazione, sviluppare l’offerta di sistema agevolandola sia attraverso la normativa che attraverso incentivi finalizzati, stimolare l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità”.

È intervenuto all’incontro anche Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria e della Federazione nazionale delle Strada del Vino, dell’Olio e dei Sapori: “Protagonisti di questo patto, non sono semplici associazioni di rappresentanza di istituzioni e aziende, ma aggregano i soggetti che partendo da zero in questi ultimi venti anni hanno costruito dal basso l’enoturismo e l’oleoturismo italiano, ovvero chi ci ha creduto in tempi non sospetti e chi ci sta credendo oggi, mettendoci faccia ed esperienza. Il patto di Spello, che prende il nome da un piccolo gioiello dell’Umbria medievale, ricco di storia, ma anche di eccellenze agroalimentari, e che vuole essere il simbolo dell’Italia policentrica, bella e operosa, nasce con questi obiettivi: individuare terreni comuni tra i vari organismi, alimentare un dialogo propositivo con il governo nazionale e con le regioni, disegnare una strategia di settore di medio e lungo periodo, con la consapevolezza condivisa che viviamo una fase importante in cui ci giochiamo un pezzo di futuro che ha a che fare con il bello e il buono del nostro Paese”.

Ha parlato anche Michele Sonnessa, presidente Associazione nazionale Città dell’Olio: “Sono diversi anni che abbiamo scelto di puntare sul turismo dell’olio promuovendo iniziative importanti come la Camminata tra gli olivi e il Primo Concorso nazionale Turismo dell’Olio con l’idea di dare nuovo impulso ad una sempre maggiore qualificazione dell’offerta turistica in Italia legata al mondo dell’olio. L’oleoturismo può rappresentare un nuovo asset strategico delle economie locali e marginali, basato su alcune parole chiave quali: sostenibilità, etica, innovazione, unicità dei territori e delle vocazioni. Per raggiungere questi obiettivi serve un impegno concreto attraverso l’elaborazione di un Piano Strategico Nazionale sul turismo dell’olio, del vino e dei sapori, che abbia obiettivi e risorse certe. Quella di oggi è un’occasione per sollecitare la ministra Teresa Bellanova sull’approvazione dei Decreti attuativi della Legge del Turismo dell’Olio e sulla definizione di un Piano nazionale sul recupero degli oliveti abbandonati per far sì che dal recupero del territorio e del paesaggio emerga un rilancio della produzione olivicola nazionale, valorizzando la nostra grande biodiversità – unica al mondo – in un’ottica sostenibile”.

Floriano Zamboni, presidente dell’Associazione Città del Vino, ha ribadito: “L’Associazione è titolare dell’Osservatorio sul Turismo del Vino che da oltre vent’anni propone ogni anno un monitoraggio del settore, per offrire alle pubbliche amministrazioni e alle aziende strumenti di conoscenza utili allo sviluppo del turismo enogastronomico”.

Infine ha detto la sua Nicola D’Auria, presidente nazionale Movimento Turismo del Vino e dell’Olio: “Ribadisco l’importanza di una stretta e irrinunciabile collaborazione ed una sinergia reale di applicazione tra le Istituzioni e i settori vinicoli, oleicoli, alimentari e turistici per garantire al nostro Paese il ruolo leader a livello internazionale. Mi auguro che grazie all’appoggio ed avallo del Ninistero e alla partecipazione di tutte noi Associazioni coinvolte, sia possibile dare spazio a nuove proposte così da porre l’Italia come prima scelta per i turisti che cercano esperienze enogastronomiche memorabili promuovendo le bellezze dell’Italia presso i principali mercati-target, sia nazionali sia internazionali”.

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